RIFORMA PENSIONI, IL CONFRONTO GOVERNO-SINDACATI
Come ricorda Il Sole 24 Ore, dopo Pasqua Governo e sindacati torneranno a incontrarsi e “tra i dossier da affrontare ci sarà anche quello sulle pensioni, di fatto congelato da metà febbraio, quando, a causa della crisi energetica e dello scoppio del conflitto russo-ucraino, si è interrotto il confronto tra esecutivo e Cgil, Cisl e Uil sui possibili miglioramenti della Riforma pensioni della Fornero.
Il Def non fa alcun riferimento a un’eventuale nuova riforma anche in formato ‘mini’, che però continua ad essere chiesta dai sindacati, dai Cinque Stelle e da almeno una parte del Pd. Palazzo Chigi non sembra averla del tutto derubricata, ma appare chiaro che non è più ai primi posti dell’agenda dell’esecutivo”.
I CONTI DEL DEF E LA RIFORMA PENSIONI
Dunque resta ancora aperto uno spiraglio nella riforma delle pensioni per trovare una misura di flessibilità per il post-Quota 102, ma, ricorda il quotidiano di Confindustria, “in ogni caso il confronto dovrà tenere conto anche dell’andamento della spesa pensionistica che, secondo le proiezioni contenute nel Def, è destinata ad accelerare l’andatura già dal 2025 anche sotto la spinta dell’inflazione che renderà automaticamente più pesante la rivalutazione dei trattamenti.
Già alla fine del 2022, dopo un paio di anni di rallentamento, la spesa si avvicinerà al 15,7% del Pil, una ‘dato comunque superiore di oltre mezzo punto percentuale rispetto al 2018’, si legge nel Def. Le cause sono da ricercare in parte nella contrazione del Pil dovuta al propagarsi della pandemia, ma soprattutto nella coda dei pensionamenti anticipati con Quota 100”.
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