LA PROPOSTA SULLE PENSIONI FORMULATA DALLA CORTE DEI CONTI

Secondo quanto spiegato in audizione sul Def in Parlamento dal Presidente della Corte dei Conti, nei prossimi anni occorrerebbe puntare sull’età fissa generale per la riforma pensioni: «andrebbe considerata l’ipotesi di convergere gradualmente, ma in tempi rapidi, verso una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro», ha spiegato Guido Carlino davanti alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.



Un’età fissa per tutti con la quale uscire dal mondo del lavoro e iniziare a percepire le pensioni: il tutto si aggiunge alle diverse ipotesi in campo per una nuova riforma previdenziale dal 1 gennaio 2023. L’età individuata dal Governo Draghi sarebbe 64 anni, sotto la quale non scendere per nessun motivo: l’esecutivo (di concerto con la Commissione Ue) vorrebbe ricalcolare l’assegno col metodo contributivo. In questo modo, spiegano dal “Sole 24 ore”, la flessibilità in uscita sarebbe sostenibile, in modo che non abbia cioè un impatto sui conti pubblici. (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI 2022, LE PAROLE DI OLIVETI

Come riporta quotidianosanita.it, l’Enpam sta monitorando con attenzione il fenomeno del malessere da burnout dei medici italiani emerso dalla ricerca dell’Istituto Piepoli secondo cui un terzo dei medici, anche giovani, vorrebbero andare in pensione.

“L’attuale situazione sta portando a molti prepensionamenti che vanno a impattare anche sulla cosiddetta gobba previdenziale che avevamo già scontato nei nostri interventi di riforma pensioni. Stiamo quindi tenendo sotto controllo questa tendenza”, ha detto il Presidente dell’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri Alberto Oliveti. “I modelli organizzativi sono fondamentali, ma il medico della persona, della famiglia, della comunità, non può essere sostituito dalla medicina della famiglia e della comunità”, ha aggiunto.



RIFORMA PENSIONI, IL COMPITO DELL’ENPAM

Secondo Oliveti, il diritto alla scelta del medico di fiducia da parte del cittadino è “fondamentale nel momento in cui stiamo valutando anche ottiche di sistema. Dal canto suo, il medico porta con sé professionalità, un bagaglio di conoscenze, competenze, attitudini, abilità sostanzia la finalità della salute della persona con un esercizio indipendente della professione.

Per questo deve essere incentivato professionalmente, perché come l’acqua per una pianta, anche per la componente umana ci vuole la motivazione”. Il Presidente ha ricordato che compito dell’Enpam è “dare una previdenza post lavorativa con una grossa attenzione all’esercizio professionale, perché è dal lavoro che nascono i contributi per le pensioni”.

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