RIFORMA PENSIONI, LA BATTAGLIA DEGLI ENTI PREVIDENZIALI PRIVATI
Come riporta Repubblica, tra Governo ed enti previdenziali privati potrebbe aprirsi una battaglia dettata da una misura che, tramite il decreto investimenti, consentirebbe allo Stato di “stabilire, oltre ai principi generali su governance, gestione del rischio e conflitto d’interessi, anche una dettagliata misura di impiego nei singoli asset: azioni, titoli di Stato, Oicr, immobili e così via”. “A noi devono dare dei principi di governance, delle linee guida, delle norme sulla gestione del rischio e sul conflitto d’interessi, una vigilanza effettiva, magari effettuata dalla Banca d’Italia come propone Sabino Cassese, ma devono lasciarci la libertà di decidere sui singoli asset”, spiega Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp, l’associazione di categoria.
LA PAROLE DI CIPOLLETTA
D’accordo il Presidente dell’Aifi, associazione dei fondi di private equity e venture capital, Innocenzo Cipolletta: “Non c’è bisogno di fissare quote e prevedere gare pubbliche sia perché sono soggetti privati, sia perché sono responsabili dei soldi degli iscritti e devono essere liberi di scegliere. Fissare una procedura di asta pubblica significa burocratizzare. Lasciare libertà è importante, tanto poi c’è l’organo di controllo. Ad esempio, la Banca d’Italia valuta, in altri casi come nelle Fondazioni bancarie, se è stato soppesato il rischio”. Secondo Tommaso Nannicini, presidente della Commissione bilaterale sugli enti di previdenza, “con questa decisione, difficilmente le Casse potranno accompagnare le imprese in un percorso di crescita”.
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