BOERI CONTRO QUOTA 41

Tito Boeri è stato ospite domenica scorsa della puntata di Che tempo che fa. Come riporta il stio del Tempo, l’ex Presidente dell’Inps ha parlato anche di riforma delle pensioni e della misura sostenuta dalla Lega: “Quota 41 accentua le differenze generazionali, non si può realizzare, sarebbe rischiosa. Non bisogna dare condizioni favorevoli a chi va via prima rispetto a chi va via dopo”. Parole che il quotidiano romano accompagna anche a quelle di Massimo Giannini, direttore della Stampa, ospite della trasmissione di Fazio, che è stato critico verso l’ancora non nato Governo Meloni: “Credo che l’Italia sarà come la Polonia e questo ovviamente mi piace poco. Ripeto sono molto preoccupato per un Governo a guida Meloni, sono preoccupato per il Paese”. Intanto, come riporta Ansa, “il Consiglio di amministrazione di Ensarco (Ente di previdenza degli agenti di commercio e dei consulenti finanziari) ha eletto Antonio Buonfiglio come nuovo direttore generale e Carolina Farina quale vicedirettore”.



LA RIFORMA PENSIONI DI QUOTA 102 E IL REBUS SUI REDDITI DA LAVORO

Lo stop ai redditi da lavoro per poter utilizzare la riforma pensioni di Quota 102 scatta dalla decorrenza dell’assegno: il “rebus” viene risolto dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nella consueta rubrica su “La Repubblica” chiamata “Esperto Pensioni”. Il caso del giorno è stato sottoposto da un cittadino che nell’ottobre 2022 compri 64 anni: «Da quella data in avanti, avrà maturato il diritto alla pensione quota 102 dato che avrà lavorato – sommando i contributi italiani e francesi – 38 anni». Il problema nasce dal complesso “incrocio” tra le due previdenze e le regole su Quota 102 che va in scadenza a fine 2022.



L’uomo, spiega la Fondazione, «se effettivamente in possesso della contribuzione necessaria, considerando sia quella italiana sia quella francese, potrà godere del trattamento una volta esaurita la finestra trimestrale dal mese di perfezionamento dei requisiti». Avendo maturato i requisiti in tempo utile può tranquillamente presentare dimissioni dal lavoro nel 2023 sfruttando gli ultimi mesi della riforma pensioni adottata dal Governo Draghi. (agg. di Niccolò Magnani)

LA PROPOSTA DI RIZZETTO

Come ricorda friulioggi.it, “porta la firma del deputato friulano Walter Rizzetto il disegno di legge che mira rendere più flessibili le regole per le pensioni ed evitare il ritorno della legge Fornero” dal 1° gennaio 2023. “La proposta del deputato di San Vito al Tagliamento Rizzetto punta al ricambio generazionale, rendendo più flessibile il sistema pensionistico, e dando più possibilità di scelta ai lavoratori. Il disegno di legge prevede un sistema di premi e penalizzazioni sull’assegno pensionistico che permetterebbe di decidere ai lavoratori quando andare in pensione, con un’età che varia dai 62 ai 70 anni. In sostanza il requisito minimo di età scenderebbe a 62 anni con almeno 35 anni di contributi e questi due parametri incideranno anche sull’importo dell’assegno. Un altro capitolo è quello della pensione anticipata, prevista qualora l’importo dell’assegno sia almeno 1,5 volte quello dell’assegno sociale”. Vedremo se nella nuova legislatura questa proposta verrà ripresa e sarà concretizzata in una legge.



LE PAROLE DI VACIRCA E BECCHI

Enrico Vacirca, Presidente dell’Associazione Pensionati Toscana della Cia, in occasione della 11a “Festa Interregionale del Pensionato” organizzata all’Associazione Pensionati della Cia del centro Italia, ospitata a Borgo San Lorenzo, ha detto: “Siamo qui per festeggiare, ma anche per confrontarci, ribadire le nostre esigenze come la battaglia che stiamo portando avanti per l’adeguamento delle pensioni minime che per la nostra categoria sono di poco superiori ai 600 Euro, sotto la soglia della povertà”. Secondo quanto riporta ilfilo.net, la Vicesindaca e Assessora all’Agricoltura di Borgo San Lorenzo, Cristina Becchi, ha sottolineato che “per evitare che ci siano disuguaglianze nelle disuguaglianze dobbiamo da un lato sostenere gli adeguamenti delle pensioni, dall’altro proseguire con forza negli impegni che già stiamo portando avanti in tema di sanità territoriale, servizi, collegamenti, infrastrutture anche digitali”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GATTARI

Come riporta centropagina.it, Silvano Gattari, Presidente CNA Pensionati di Macerata, ricorda che inflazione e caro energia stanno comportando per i pensionati “un vero e proprio salasso, con un maggiore esborso che abbiamo calcolato in almeno 1.200 euro l’anno”. “Considerando che un artigiano con 42 anni di contributi maturati e 25.000 euro di retribuzione lorda annua – aggiunge quindi Gattari – può contare su una pensione di vecchiaia intorno al migliaio di euro, stiamo andando verso una pericolosa diffusione della marginalizzazione e della precarizzazione per ampie fasce della popolazione anziana. I pensionati che escono dal mondo artigiano meritano un trattamento ben diverso da quello attuale”.

IL RIMPROVERO AL PD

Fabrizio Tola, in un articolo sul Diario del lavoro, chiede invece al Pd di “cercare se stesso”, prima ancora che un nuovo Segretario. E per questo i dem dovrebbero riflettere su alcuni temi, tra cui quello relativo alla riforma delle pensioni: “Riforma Fornero sì, Riforma Fornero No? Si è d’accordo con la filosofia di quota 100 (tutti a prescindere) o si anticipa la pensione per i lavori particolarmente logoranti e per i lavoratori di una certa età che si trovano in aziende in crisi? Si modifica la Fornero per tutti o si differenzia l’impiegato di concetto o il bidello dall’operaio alla catena di montaggio o l’edile?”. “La destra ha vinto e ha il dovere di governare, il Pd ha il dovere di fare una sana e forte opposizione, ma sempre nell’interesse del Paese”, aggiunge in conclusione Tola.

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