RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO

Elsa Fornero spiega che “la flessibilità è una bellissima cosa e sono in linea di massima favorevole. Bisogna solo intendersi su chi la paga. Se la flessibilità sul ritiro dal lavoro è interamente pagata da chi ne usufruisce, possiamo dire che quel beneficio non grava su qualcun altro, magari in condizione peggiore di chi beneficia di quella flessibilità. Questo significa però l’applicazione del metodo contributivo per intero e per l’intera vita lavorativa, cosa che abbassa notevolmente le pensioni”. L’ex ministra del Lavoro, intervistata da Tiscali News, aggiunge di essere “assolutamente d’accordo che sulle spalle della collettività siano messe solo le condizioni meno vantaggiose, le situazioni dei lavoratori più fragili”.



I LUOGHI COMUNI DA SFATARE

Fornero non si riferisce però a “lavori usuranti o gravosi perché hanno già una loro normativa, ma di lavori in condizioni meno fortunate o di persone disoccupate. Questo va benissimo. Invece che sia una scelta generalizzata, non coperta finanziariamente e messa a carico delle generazioni future a me sembra sbagliato”. Inoltre, spiega che “a volte si fanno cattive scelte, ma non è vero che non si trovano i soldi per le pensioni, perché siamo il Paese che per le pensioni spende di più in Europa. Ci sono molti luoghi comuni che vanno superati e sfatati. E il fatto di aiutare le persone in difficoltà  non è solo una scelta politica, è una scelta di un Paese civile. Io obietto quando si continua a praticare la strada del pensionamento anticipato anche di chi un lavoro ce l’ha, facendo pagare a qualcun altro la parte onerosa della scelta”.



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