IL CONSULENTE DIGITALE DELLE PENSIONI

In un messaggio diffuso ieri, l’Inps ricorda che sul suo sito istituzionale è stato reso disponibile il servizio “Consulente Digitale delle Pensioni”, il cui obiettivo è “individuare proattivamente potenziali fruitori di diritti inespressi e guidare i pensionati attraverso un percorso semplice volto a verificare se hanno diritto a prestazioni aggiuntive collegate con la propria pensione. Le prestazioni attualmente proposte dal servizio riguardano il bonus quattordicesima (c.d. somma aggiuntiva), il supplemento di pensione e l’integrazione al trattamento minimo. Altre prestazioni verranno integrate nel corso dell’anno”. L’Inps avvisa che “nelle prime settimane di operatività il servizio di consulenza digitale sarà aperto a una platea di utenti limitata, che riceverà una notifica sia tramite MyINPS sia attraverso e-mail, per essere gradualmente e rapidamente esteso a tutti i pensionati”. Il servizio è fruibile da smartphone, tablet e sistemi desktop e sarà accessibile anche senza effettuare il login.



DEF NEL POMERIGGIO, DOMANI VERTICE CON I SINDACATI: E LE PENSIONI?

Nel pomeriggio il Governo Draghi, salvo clamorosi scontri in Consiglio dei Ministri, approverà il Def 2022 in modo da puntare l’approdo in Aula del Documento di Economia e Finanza entro già l’11 aprile prossimo.

Resta ancora insoluto il “nodo” sulla riforma pensioni in quanto, per il momento, l’obiettivo di accelerare il dialogo con i sindacati prima del Def è fallito definitivamente: le stesse sigle nazionali, Cgil-Cisl-Uil, non più di una settimana fa avevano chiesto con urgenza un incontro prima della presentazione del Def. Ciò non è avvenuto visto che solo domani Draghi riuscirà a incontrare il leader sindacali per discutere delle misure anti-crisi, tra cui dovrebbe rientrare anche una parte dedicata al tema della previdenza: «È assolutamente necessario che il Governo prima della definizione del prossimo DEF risponda con chiarezza alle questioni poste da CGIL, CISL e UIL in merito all’adeguatezza delle future pensioni dei giovani, alla valorizzazione della maternità e del lavoro di cura e delle donne ai fini previdenziali, alla necessaria flessibilità di accesso alla pensione che riallinei l’Italia alla media dei Paesi europei e sul rilancio della previdenza complementare. Consapevoli della grave crisi internazionale è però necessario che il Governo trovi il tempo per dare una risposta a milioni di lavoratrici e lavoratori», era questa la richiesta dei tre sindacati nazionali. L’obiettivo sarà “sbloccato” nel vertice di domani o verrà nuovamente rinviato? (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DI LANDINI

Secondo quanto comunicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, “nel primo bimestre 2022 le imposte dirette ammontano a 48.337 milioni di euro, con un aumento di 5.479 milioni di euro (+12,8%)”. Da segnalare che “anche l’imposta sostitutiva valore attivo fondi pensioni ha registrato un incremento (+1.042 milioni di euro, +103,6%) attribuibile al positivo andamento delle posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari a fine 2021, rispetto al 2020, e ai rendimenti”. Intanto, come riporta l’Agenzia Nova, Maurizio Landini, intervenendo alla trasmissione “Radio Anch’io” trasmessa da Rai Radio1, ha detto di ritenere che questo sia “il momento di uno scostamento di bilancio e non di tagli alla spesa pubblica, perché la situazione adesso è peggiore di quella che abbiamo vissuto qualche anno fa, quando iniziò il Covid”. Per il Segretario generale della Cgil, è necessaria “una moratoria sui mutui, ma penso anche che non si può dar via libera agli sfratti, e che c’è bisogno di portare soldi in busta paga e pensioni a partire dai redditi più bassi”.



AL VIA IL FONDO PRE.SI.DI

È stato costituto a Roma il primo Fondo pensione complementare per il personale dei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, che si chiama Fondo pensione Pre.Si.Di (acronimo di Previdenza, Sicurezza e Difesa). Il Segretario generale Fabrizio Di Mattei, come riporta labparlamento.it, evidenzia che “il Fondo si rivolge anche alle forze di polizia ad ordinamento civile e militare, vigili del fuoco e tutte le altre categorie di lavoratori in regime di diritto pubblico (avvocatura, magistratura, ecc) e riguarda centinaia di migliaia di lavoratori, già sottoposti ad un impiego del tutto speciale, e famiglie di lavoratori che lo attendevano da ben 27 anni. La costituzione del fondo e l’autorizzazione ad operare, che sarà richiesta alla COVIP, sancisce un vero e proprio riscatto che permetterà a noi tutti lavoratori del comparto Difesa di continuare la professione in totale serenità. Grazie al Fondo potremo contare, all’atto della cessazione dal servizio, su un tenore di vita che non si discosterà da quello in servizio”.

RIFORMA PENSIONI 2022, LE PAROLE DI DE VIVO (INPS)

Uno dei problemi del mercato del lavoro che si riverbera poi sul tema della riforma pensioni riguarda il divario di genere. Come spiega all’agenzia Dire Maria Giovanna De Vivo, presidente del comitato unico di garanzia dell’Inps e direttrice regionale della Campania nell’ambito pubblico avviene un fenomeno quasi paradossale: “Più donne che lavorano rispetto agli uomini con retribuzioni, però, molto più basse e sono impegnate nell’ambito della sanità, dell’istruzione, dell’assistenza. Retribuzioni più basse significano anche pensioni in futuro più basse. Il divario retributivo complessivo è del 43% in Italia, dove scende un po’ sulla retribuzione oraria perché è vietato prevedere una retribuzione diversa a parità di qualifica, a fronte del 39% nell’Unione europea”.

IL CONSULENTE DELLA RIFORMA PENSIONI SUL SITO INPS

De Vivo ricorda che “avere più donne nel mercato del lavoro fa sì anche che si sostenga meglio il sistema pensionistico e quello della previdenza così come fare figli per scongiurare il rischio di una società in decadenza”. Sempre in tema di Inps, il direttore generale Vincenzo Caridi ha spiegato ad Adnkronos che sul sito istituzionale è stato messo a disposizione il consulente della riforma pensioni, “un servizio che intercetta i diritti inespressi, mirato a proporre le prestazioni accessorie ai pensionati che ne hanno diritto ma non hanno presentato la relativa domanda”. Un servizio che sembra funzionare dato che, come aggiunge Caridi, “il consulente delle pensioni ha già individuato una platea di 300.000 utenti portatori di diritti inespressi”.

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