LE PAROLE DI STORACE
In un articolo pubblicato su 7colli.it, Francesco Storace scrive che “per vincere le elezioni del 25 settembre al Centrodestra basta diffondere le follie contenute nelle proposte del Pd di Letta. Un partito e un leader che sono anni luce lontani dalla realtà di un’Italia che teme per il lavoro, le pensioni, il futuro”.
L’ex Presidente della Regione Lazio fa anche riferimento al tema della riforma delle pensioni, che a suo modo di vedere non è adeguatamente affrontato dai dem. “Il Pd non si pone nemmeno il problema di che cosa succederà a gennaio con le pensioni: rischia di tornare a galla la legge Fornero, uno spettro per milioni di lavoratori. Dalla Lega e dal Centrodestra ci sono proposte per evitare una tragedia sociale, dal Pd il nulla. E per fortuna che era il partito della sinistra…”, scrive Storace, che conclude l’articolo come l’ha iniziato: “Sì, facciamole conoscere noi le posizioni di Letta: sarà più facile al Centrodestra arrivare primo il 25 settembre”.
LA RICHIESTA DI MANDICO
Intervistata dall’Agenzia Nova, Monica Mandico ricorda che “oggi le pensioni in Italia sono pignorabili fino ad un limite previsto ex lege, per garantire il sostentamento a un soggetto che è considerato più debole.
La soglia attuale è di 689,74 euro: vuol dire che se la pensione è inferiore a questo importo, la stessa non è pignorabile ma se è di 800 o mille euro sarà ancora aggredibile e al pensionato non resterebbe nulla per sopravvivere. Ebbene, credo sia giunto il tempo di innalzare questo limite, considerando i recenti aumenti delle bollette energetiche, dell’inflazione, dei tassi dei finanziamenti e dei mutui, al fine di garantire a tutti di vivere dignitosamente anche in presenza di un pignoramento”. La referente dello Sportello Sociale Anticrisi di Napoli chiede quindi “alle formazioni politiche che venga inserita nel programma elettorale la presentazione di una legge che preveda l’innalzamento del limite di impignorabilità sulle pensioni da 689,74 a mille euro, al fine di tutelare la categoria dei pensionati”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI RAITANO
In un articolo pubblicato su lavoce.info e sul Menabò di Etica ed Economia, Michele Raitano ha ricordato come con l’ultimo Rapporto Inps sia stata richiamata l’attenzione sul rischio che un domani vi siano molti pensionati poveri, vista la situazione di tante persone sul mercato del lavoro. L’economista evidenzia che “senza aspettare il Godot di un mercato del lavoro finalmente inclusivo in termini occupazionali e retributivi, si dovrebbe pensare a misure di carattere previdenziale. L’applicazione del contributivo – i cui pregi non vanno affatto minimizzati – non implica che non ci si possa distanziare dalle sue regole rigide in modo trasparente, per far fronte a situazioni che si intendesse tutelare, sulla base di criteri condivisi di giustizia sociale”.
LA PROPOSTA DI PENSIONE CONTRIBUTIVA DI GARANZIA
Dal suo punto di vista, “l’intervento – proposto ormai da molti anni come ‘pensione contributiva di garanzia’ – dovrebbe basarsi su una ridefinizione della formula di calcolo delle pensioni che garantisca un livello minimo delle prestazioni, da determinarsi tenendo conto degli anni di contribuzione (effettiva e figurativa) e dell’età di ritiro”. “Lo schema avrebbe il pregio di tutelare esclusivamente chi avesse avuto una carriera lavorativa lunga, ma fragile e potrebbe essere finanziato sia dalla fiscalità generale”, “sia internamente al sistema pensionistico, stabilendo una differenza fra aliquota di finanziamento al sistema e aliquota di computo della pensione contributiva individuale, così da creare una forma di redistribuzione solidaristico-assicurativa interna allo schema contributivo”, aggiunge Raitano.
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