LA PROPOSTA DI STEFANI
Come riporta Ansa, Erika Stefani, durante un incontro elettorale della Lega a Genova, ha spiegato che “per aumentare le pensioni di invalidità ci vogliono tanti soldi, però ci sono sistemi sfuggiti di mano, vedasi il Reddito di cittadinanza, diventato un sistema controproducente che invece di creare lavoro ha sottratto gente al mondo del lavoro.
Se girassimo le risorse del Reddito di cittadinanza a pensioni di invalidità e disabili penso che potremmo davvero fare tanto”. La ministra per le Disabilità ha anche spiegato che questo “è un tema su cui abbiamo ragionato, ma all’interno del Consiglio dei ministri nel Governo Draghi la componente del M5S non amava molto che si mettesse mano al sistema del Reddito di cittadinanza. Il Reddito di cittadinanza è un sistema che dovrà essere rivisto, perché ci sono allocate numerose risorse che potrebbero essere spese meglio per facilitare l’accesso al mondo del lavoro con progetti molto di impatto per il mondo della disabilità”.
LE DICHIARAZIONI DI ORLANDO
Andrea Orlando, intervenendo a Zapping, la trasmissione in onda su Rai Radio1, ha detto: “Se dovessi indicare le principali urgenze direi: pensioni, affitti, salari. Sono le spine che pungono di più gli italiani che si trovano sotto o in prossimità della soglia di povertà”.
Il ministro del Lavoro, come riporta Ansa, ha anche commentato la proposta di Berlusconi di alzare le pensioni a 1.000 euro, evidenziando che si tratta di “slogan che ormai gli italiani conoscono. Sicuramente bisogna pensare a strumenti di adeguamento delle pensioni all’andamento inflazionistico non una tantum, che però non significa riproporre la scala mobile”. In questo senso l’esponente del Pd, come riporta Teleborsa, ha sottolineato che “l’inflazione ci accompagnerà per un periodo e non possiamo permetterci che una fetta di pensionati scivoli nella povertà. C’è un numero preoccupante di poveri nel nostro Paese e dobbiamo fare qualcosa”.
LE PAROLE DI ZENNARO
In tema di riforma delle pensioni, Antonio Zennaro evidenzia che “il Pd e la sinistra vogliono il ritorno al passato con la Legge Fornero, rubando anni di vita a milioni di lavoratori e privando altrettanti giovani della possibilità di un lavoro. Dalla Lega un secco no e, come ha dichiarato il nostro leader Matteo Salvini, il nostro obiettivo con il prossimo Governo sarà quello di superare la Fornero, che rischia di tornare in vigore con il nuovo anno”.
Il deputato della Lega, come riporta lopinionista.it, spiega che “lavoreremo per la Quota 41 che sarebbe non invasiva per i conti pubblici e, allo stesso tempo, fondamentale per mettere definitivamente in soffitta la Legge fatta durante il Governo Monti. Stupiscono le dichiarazioni della sinistra abruzzese che punta ad alimentare la paura del voto, ipotizzando possibili scenari apocalittici sulla prossima Legge di Bilancio. Il Centrodestra, in caso di vittoria di elezioni, sarà sicuramente in grado di dare le risposte che servono ai cittadini su pensioni, tasse e lavoro”.
LA NOTA DELLA CUB DI TRENTO
La Cub di Trento, in una nota riportata dall’agenzia giornalistica Opinione, spiega che “non saranno pochi spiccioli erogati come bonus ai lavoratori e pensionati a cancellare una realtà che vede i salari sempre più bassi ed l’inflazione sempre più elevata (8%)”.
Per il sindacato di base, “diventa indispensabile definire un meccanismo automatico di tutela dei salari e delle pensioni (Scala Mobile)”. “Questo purtroppo sembra non interessare a nessuno e non a caso nella campagna elettorale appena iniziata non se ne parla, mentre giornali e la TV ci allietano con le telenovelle della Meloni, dei Salvini, del berlusca, senza dimenticare il Calenda/Renzi ed Letta/Di Maio del Pd. Per la noi della Cub serve una legge sul salario minimo a 10 euro l’ora ed è urgente ristabilire dei meccanismi automatici per la tutela dei salari e pensioni che non possono essere fatti a colpi di decreti. La Cub nel più assoluto silenzio dei sindacati confederali, si sta battendo per questo, perché è l’unico modo per difendere il potere di acquisto dei salari e pensioni”.
RIFORMA PENSIONI, L’AVVERTIMENTO AI PARTITI
In vista del 25 settembre arriva un avvertimento importante dai pensionati dell’associazione Umbria mia Umbria ai partiti: “Indirizzeremo i nostri voti (e statene certi che saranno più di quanto potete immaginare) su partiti e movimenti politici, dall’estrema sinistra all’estrema destra che non a parole, ma concretamente, tuteleranno i nostri interessi con proposte di legge e fatti”. In questo senso, “da queste elezioni noi pensionati ci stiamo organizzando su tutto il territorio nazionale, seggio per seggio, un voto per tutelare la nostra pensione e la nostra vita futura. Ci stiamo organizzando per portare al voto anche coloro che hanno problemi fisici e di spostamento”, si legge in quanto riportato da ternitoday.it.
LA RICHIESTA SULLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
I pensionati evidenziano in particolare la necessità di un nuovo sistema di adeguamento degli assegni all’inflazione. “In questa svalutazione annua ormai a due cifre non ci interessano né caritatevoli regali una tantum né forfettari aumenti del due, tre per cento annuo.Tale meccanismo ha già fortemente impoverito e impoverirebbe in maniera crescente, negli anni, tutte le pensioni indipendentemente dall’importo. Vogliamo una nuova formula di scala mobile adeguata e moderna che permetta un reale recupero del potere d’acquisto delle pensioni. Vogliamo impegni verificabili prima delle elezioni”, fanno notare i pensionati di Umbria mia Umbria, ricordando anche la grande quantità di risorse che si può reperire dalla lotta all’evasione fiscale. “Se si vuole veramente, sconfiggere l’attuale evasione fiscale di 90mila miliardi annui, è possibile: severe condanne per i corrotti e i corruttori”.
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