RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI FERRARI
Christian Ferrari ricorda che “le donne hanno pagato più di tutti la Riforma Monti-Fornero, per molte si è trattato di accedere al pensionamento addirittura con sette anni di ritardo”. Secondo il Segretario confederale della Cgil, non c’è ragione per non prorogare Opzione donna. Tuttavia questa misura di riforma pensioni non sarebbe da sola sufficiente, “perché comunque ha un impatto limitato. C’è bisogno di valorizzare realmente – anche sul piano previdenziale – il lavoro delle donne e più in generale il lavoro di cura”. Dal suo punto di vista, poi, sarebbe necessario un vero e proprio tagliando per l’Ape sociale, che dovrebbe diventare strutturale, anziché essere prorogata “di anno in anno, di legge di bilancio in legge di bilancio”.
LA PROPOSTA SUI LAVORI GRAVOSI
Intervistato da pensionipertutti.it, Ferrari spiega che un intervento importante dovrebbe riguardare i lavori gravosi, agendo non solo per abbassare il requisito contributivo, “ma anche attraverso interventi sulla misura e quindi sul calcolo della pensione. È evidente che, in un sistema contributivo, uscire prima dal lavoro significa percepire una pensione più bassa, peccato che l’attesa di vita di un lavoratore gravoso sia più bassa degli altri”. Dunque dovrebbero esserci coefficienti di trasformazione differenziati. Il sindacalista ribadisce anche la contrarietà, già espressa dalla Cgil nei precedenti confronti con il Governo, sulla possibilità che vengano introdotte misure di flessibilità basate sul ricalcolo contributivo degli assegni.
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