RIFORMA PENSIONI, DRAGHI INCONTRA I SINDACATI SUL DEF
Come riporta Il Sole 24 Ore, “Mario Draghi ha convocato per giovedì 7 aprile i sindacati a palazzo Chigi. L’incontro quindi si svolgerà molto probabilmente dopo l’approvazione del Def, che dovrebbe ricevere il via libera del Consiglio dei ministri martedì prossimo e sarà al centro del faccia a faccia con Cgil, Cisl e Uil”. Il quotidiano di Confindustria spiega che “i sindacati presumibilmente chiederanno al Premier in che modo il Governo intende difendere le fasce più deboli ed esposte dagli effetti dei rincari dei prezzi e dalla perdita del potere d’acquisto. Ma i sindacati vorranno anche capire se ci sono i margini per affrontare la riforma delle pensioni su cui si era impegnato lo stesso presidente del Consiglio. Il Def fornirà alcune indicazioni, che tuttavia difficilmente potranno essere esauriente. Anche perché è dato per scontato che di qui a fine settembre, quando verrà presentata la Nota di aggiornamento in vista del varo della manovra, il quadro macroeconomico è destinato a cambiare ulteriormente in modo significativo”.
RIFORMA PENSIONI, LE RICHIESTE FIPAC E FEDERCONSUMATORI
Alberto Pecchi, nuovo vicepresidente nazionale vicari della Fipac-Confesercenti, come riporta grossetonotizie.it, spiega che uno dei temi che intende affrontare è quello relativo alle pensioni dei commercianti, perché “purtroppo ci sono tante persone che percepiscono meno di mille euro al mese. Stiamo parlando di persone che hanno lavorato per tutta la vita. Ci impegneremo perché la loro voce giunga al Governo e perché la politica locale così come chi è stato eletto sul territorio, faccia proprie le nostre istanze e le ponga all’attenzione del Parlamento”. La Federconsumatori di Rimini, in una nota riportata da chiamamicitta.it, evidenzia come l’aumento dell’inflazione si stia facendo sentire sul potere d’acquisto delle famiglie “di lavoratori e pensionati, delle fasce più deboli ma anche quelle medie della popolazione che già provate dalla crisi pandemica continuano a scivolare verso posizioni di vera e propria povertà”. Sale quindi il pressing per interventi che aumentino l’importo delle pensioni.
L’INTERROGAZIONE DI GRANATO
La senatrice del Gruppo Misto Bianca Laura Granato, come riporta catanzaroinforma.it, ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e a quello per le disabilità chiedendo interventi urgenti visto che l’aumento dell’importo delle pensioni di invalidità scattato dopo la sentenza 152 del 2020 della Corte Costituzionale ha determinato per i percettori “una significativa decurtazione ,a volte fino alla decadenza, degli importi del reddito di cittadinanza, uno strumento fondamentale di sostegno alle famiglie più bisognose”, in quanto la rata mensile del Rdc “viene calcolata in riferimento al reddito familiare complessivo, che ha compreso, secondo la più recente interpretazione fornita dall’Inps, anche i redditi derivanti dalle pensioni di invalidità civile”. Granato ha chiesto quindi a Orlando e Stefani se non intendano intervenire urgentemente, “con atti di propria competenza, al fine di porre rimedio alla situazione descritta, che ha già causato numerosi disagi a famiglie in condizione di disagio economico e con uno o più componenti invalidi”.
LE INIZIATIVE DELL’USB
L’Usb ha indetto ieri uno sciopero di 24 ore dei lavoratori del porto di Genova. “Si assiste in questi giorni ad un continuo aumento della spesa militare, mentre la povertà cresce, il carovita e il costo stellare di bollette, carburanti, generi di prima necessità erodono salari e pensioni, il tutto dopo due anni di crisi pandemica dove non si è trovato un euro per le spese sanitarie. Occorre una politica che smetta di alimentare ingiustizie, che cominci a progettare un futuro diverso. Fermare le armi che transitano sui nostri scali è solo un passo”, si legge in una nota del sindacato di base riportata da Askanews. Domani invece, come riporta ilpescara.it, nel capoluogo abruzzese si terrà l’assemblea operaia pubblica dell’Usb. In una nota si legge: “No alle guerre, per l’aumento dei salari, contro la truffa di bollette e carburanti, per il salario minimo, contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per l’abolizione del sistema degli appalti, per l’adeguamento delle pensioni, per investimenti nella scuola pubblica e nella sanità pubblica”.
RIFORMA PENSIONI, IL RAPPORTO DELLA BANCA MONDIALE
L’Ansa dà conto del contenuto del rapporto “Women, Business and the Law 2022” con cui la Banca Mondiale “analizza leggi e regolamenti di 190 Paesi in otto aree che incidono sulla partecipazione economica delle donne nel mondo del lavoro: mobilità, posti di lavoro, retribuzione, matrimonio, genitorialità, imprenditorialità, patrimonio e pensioni”. Si scopre così che “in ogni regione ci sono governi che attuano buone pratiche e Paesi con margini di miglioramento. Armenia e Ucraina hanno recentemente introdotto il congedo di paternità retribuito e la Georgia ha introdotto per la prima volta il congedo parentale retribuito. L’Ucraina ha eguagliato l’età pensionabile di donne e uomini, garantendo prestazioni pensionistiche complete”.
RIFORMA PENSIONI, LE BEST PRACTICES A LIVELLO GLOBALE
L’istituzione internazionale evidenzia anche che “l’Argentina ha contabilizzato i periodi di assenza dovuti all’assistenza all’infanzia nelle prestazioni pensionistiche. La Colombia è diventata il primo Paese dell’America Latina a introdurre il congedo parentale retribuito, con l’obiettivo di ridurre la discriminazione nei confronti delle donne sul posto di lavoro. Le regioni dell’Asia orientale e del Pacifico continuano a riformare la propria legislazione sulla parità di genere, ma con un ritmo lento. La Cambogia ha introdotto un sistema pensionistico di vecchiaia che fissa la parità di età in cui donne e uomini possono andare in pensione con prestazioni pensionistiche complete. Il Vietnam ha eliminato tutte le restrizioni sull’occupazione femminile”.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.