LE PAROLE DI CALDERONE E SBARRA

Come riporta Ansa, Marina Calderone, ministra del Lavoro, ha detto che “il tema delle pensioni viene affrontato in finanziaria per fare in modo che lo scalone pensionistico della legge Fornero sia in parte neutralizzato. Sono tutti interventi per il 2023, proprio perché l’obiettivo è quello di aprire un tavolo di confronto allargato per fare una riforma delle pensioni che entri nel merito delle singole gestioni e che trovi un equilibrio”. Intanto il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, come riporta italia-informa.com, intervistato dal TG5 ha chiesto alla Premier un incontro per per “discutere dei contenuti della legge di stabilità e per operare scelte di miglioramento e di rafforzamento del profilo della manovra durante l’iter di approvazione in parlamento”. Tra le altre cose, “dobbiamo determinare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione, rafforzare il taglio sul cuneo fiscale, togliere i vincoli di Opzione donna”, ha detto il leader sindacale.



LE OPPORTUNITÀ GIÀ PRESENTI PER IL PENSIONAMENTO

Come riporta ravennawebtv.it a Bologna si è tenuto un convegno sulla previdenza organizzato da Federmanager e, come ha sottolineato Antonello Orlando, consulente del lavoro e collaboratore di Federmanager, “all’alba di una nuova riforma pensionistica è necessario ‘farsi trovare preparati’ acquisendo il più possibile coscienza delle opportunità già presenti nel panorama degli strumenti pensionistici. Riscatto di laurea, contributi volontari, cumulo contributivo sono solo alcuni degli investimenti in previdenza che un manager deve conoscere per affrontare al meglio un nuovo ruolo, un cambio di azienda ma anche il passaggio da un ruolo manageriale a quello imprenditoriale o, ancora, al mondo della consulenza. Questi aspetti, opportunamente legati anche alla valutazione dell’impatto fiscale delle proprie scelte (si pensi alla deducibilità degli oneri di riscatto o anche degli investimenti nei fondi pensione), dovranno essere tempo per tempo valutati e inseriti in una valutazione a tutto tondo del proprio percorso pensionistico”.



LANDINI BOCCIA LA MANOVRA

La Cgil boccia la Legge di bilancio 2023 e il Segretario generale Maurizio Landini, ospite del Tg3, a proposito delle misure di riforma delle pensioni, come riporta collettiva.it, ha detto: “La legge Fornero non viene riformata, anzi c’è un blocco di fatto nell’uscita. C’è un’operazione che modifica la rivalutazione delle pensioni tagliando”. Come riporta Radiocor, nel Dpb che inquadra la manovra “la previsione della spesa pensionistica è incrementata di 0,6 miliardi nel 2023 e di 7,1 miliardi nel 2024 rispetto allo scenario a legislazione vigente di ottobre”. In particolare, “gli incrementi della spesa nominale per pensioni rispetto alle precedenti previsioni sono pari a circa 5,6 miliardi in termini strutturali nel 2025; l’incremento nel 2025 è di 6 miliardi per il complesso della spesa per prestazioni sociali in denaro. L’effetto congiunto di questi aumenti e del nuovo livello del Pil nominale atteso determina un profilo della spesa pensionistica in rapporto al Pil lievemente superiore: dopo aver raggiunto un livello pari al 16,6% del Pil nel 2024, si collocherà al 16,5% nel 2025, a fronte del 16,4% previsto per entrambi gli anni a settembre”.



LE PAROLE DI CATTANEO

Ospite della trasmissione Radio Anch’io, Alessandro Cattaneo ha detto che in manovra “sulle pensioni ci aspettavamo qualcosa di più, noi volevamo circoscrivere molto il perimetro per riuscire a dare una risposta più sostanziosa. Abbiamo fatto una proposta per portarle a mille euro a beneficio delle persone con età superiore ai 75 anni e con un Isee molto basso – sotto i 12mila – con un miliardo e mezzo di spesa. Qui si decide di aumentarle dalla minima che sarebbe di 540 o un po’ meno e dare 40 o 50 euro in più. È comunque il 10% in più: ci voleva un esecutivo di centrodestra e ci voleva Forza Italia al governo per ritoccare quelle minime che sono tali da quando il presidente Berlusconi le portò al vecchio caro milione di lire”. Come riporta Ansa, il capogruppo di Forza Italia alla Camera ha aggiunto: “Certo, avremmo voluto fare di più, ma intanto è un segnale che senza Forza Italia non sarebbe arrivato ed è comunque un inizio perché, per chi percepisce la pensione minima, anche 50 euro sono importanti”.

RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI ELSA FORNERO

In un articolo pubblicato sulla Stampa, Elsa Fornero commenta i contenuti della Legge di bilancio 2023, comprese anche le misure di riforma delle pensioni, in un’attesa di un intervento più organico da realizzare l’anno prossimo. L’ex ministra del Lavoro, chiede, quindi: “Credono davvero Meloni e il ministro dell’Economia Giorgetti che in autunno vi saranno le risorse, oggi assenti, per una riduzione stabile dell’età di pensionamento e per pensioni complessivamente più generose? Si rendono conto che la spesa è già, di per sé, avviata a una forte crescita nei prossimi anni a causa dell’inflazione e dell’invecchiamento? Possibile che nessuno abbia avuto il coraggio di dire che la previdenza poggia su due fondamenta – una demografia sostenibile e un’economia con occupazione e redditi in crescita – oggi pericolanti nel nostro Paese?”.

L’IMPOSSIBILE CONTRO-RIFORMA

Secondo Fornero, “basterebbe guardare le proiezioni demografiche per capire che, nei prossimi decenni, ci saranno sempre meno giovani per pagare le pensioni di un numero crescente di anziani. Si vorrà allora procedere con un aumento del debito, aggravando uno squilibrio generazionale già oggi preoccupante?”. Quindi, ricorda che “il ministro Giorgetti ha parlato di coraggio, responsabilità e sostenibilità della Legge di bilancio”. Per questo, “dovrebbe per coerenza dire chiaramente che nessuno di questi elementi è compatibile con una controriforma delle pensioni, rispetto all’impostazione scelta nel 1995 e ribadita, con un’accelerazione della transizione, nel 2011”.

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