LE PAROLE DI FERRARI (CGIL)

In vista dell’incontro tra Governo e sindacati in programma martedì prossimo, il nuovo Segretario confederale della Cgil Christian Ferrari, in un’intervista a pensionipertutti.it, ricorda che  “abbiamo tutta l’intenzione di continuare a sostenere le rivendicazioni contenute nella Piattaforma unitaria sulle pensioni, se necessario anche intensificando la nostra iniziativa sindacale”.



Per Ferrari, è necessario che l’esecutivo riapra al più presto il tavolo di confronto sulla riforma delle pensioni “che si è interrotto bruscamente a febbraio, per le vicende legate alla crisi geopolitica. Perché – anche se l’emergenza non è superata – il tema pensioni è un punto centrale e va affrontato subito, per dare risposte e certezze alle persone, e non agitato come slogan nella prossima campagna elettorale”. Il sindacalista ricorda quindi le proposte unitarie, che sono principalmente il pensionamento con “41 anni di contribuzione per tutti a prescindere dall’età e una flessibilità a partire da 62 anni. Sono misure possibili, bisogna tornare a discuterne”.



SALVINI SULLA RIFORMA PENSIONI E L’AUMENTO DEGLI STUPENDI

Il leader della Lega Matteo Salvini ribadisce la necessità di una riforma pensioni che possa sostituire degnamente la Quota 100 e la Quota 102 dopo il 2022: «La Lega farà la Lega. Bisogna aumentare stipendi e pensioni, non votare leggi su droga libera o cittadinanza facile». Nel subbuglio generale per le fibrillazioni di maggioranza tra M5s e Palazzo Chigi, il Carroccio sottolinea gli impegni più importanti da prendere nelle prossime settimane.

«Che il Parlamento voti per la droga libera, con milioni di ragazzi a rischio e baby-gang dilaganti, sarebbe una scelta criminale», ha aggiunto Salvini davanti ai deputati della Lega, riuniti per discutere i prossimi dossier. Il Capogruppo della Lega a Montecitorio, Riccardo Molinari, aggiunge subito dopo «È evidente che faremo tutto quello che è nelle nostre forze la prossima settimana per bloccare provvedimenti che non hanno nulla a che vedere con l’agenda di governo. E’ evidente che se vogliono fare questo atto di arroganza e sfidarci non possiamo far finta di nulla». (agg. di Niccolò Magnani)



LE RICHIESTE SINDACALI

Come ricorda il sito di Sky TG24, il Governo ha convocato i sindacati a palazzo Chigi per il 12 luglio. Sul tavolo la questione salariale, ma Cgil, Cisl e Uil vogliono parlare anche di pensioni.

Luigi Sbarra ha evidenziato la necessità di prorogare il bonus da 200 euro che vale anche per i pensionati che percepiscono meno di 35.000 euro lordi annui. Maurizio Landini ritiene si tratti di una misura da rendere strutturale. Secondo Pierpaolo Bombardieri, è necessario “intervenire subito, immediatamente per recuperare il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. L’inflazione sale, il costo dell’energia pure, e non ci sono interventi immediati sugli stipendi e sulle pensioni. Serve un intervento sul cuneo fiscale per abbassare il lordo delle buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici e per diminuire il peso sulle pensioni”. Intanto Alessandro Di Battista sferza M5s e si chiede se uscirà dal Governo dopo l’estate “quando i parlamentari avranno maturato la pensione”.

LE PAROLE DI BITONCI

“Noi su alcuni temi non siamo più disposti a trovare soluzioni di mediazione. Sugli aiuti alle imprese e ai lavoratori, sulla politica dei redditi, sulla pace fiscale e sulle pensioni noi non accetteremo di fare passi indietro”.

Così Massimo Bitonci, deputato della Lega, in un’intervista al Corriere della Sera. Parole che fanno capire che per il Carroccio la questione della riforma delle pensioni resta importante. Vedremo se andrà in porto il progetto di introdurre Quota 41. Intanto, come riporta Ansa, dall’ultimo report di Inps Sardegna illustrato dal direttore regionale Alessandro Tombolini a margine della firma del protocollo d’intesa sottoscritto tra direzione regionale dell’ente e i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, emerge che “le pensioni dei privati diminuiscono a fronte della crescita delle pensioni in cumulo inserite in ‘Altre gestioni previdenziali’”. “Aumentano invece gli importi medi per i pensionati privati: da 771,62 euro del 2021 (952,08 la media nazionale) a 792,29 euro nel 2022”.

RIFORMA PENSIONI, LE MOSSE DELLA CASSA DOTTORI COMMERCIALISTI

Nella quarta edizione del Reputational Report, la Cassa dottori commercialisti, come riporta Il Sole 24 Ore, ha dedicato una sezione “alle azioni messe in campo dall’ente per riconoscere ai propri iscritti pensioni più alte. Due sono i meccanismi scelti per arricchire il montante individuale dei dottori commercialisti: l’aumento dell’aliquota di computo e il riversamento sul montante di una quota parte del contributo integrativo: il 25% dal 2012 al 2022 e il 37,5% dal 2023 al 2032 per chi ha il calcolo solo contributivo; le percentuali vengono ridotte in caso di calcolo con il sistema misto”. In questo modo, di fatto, vengono aiutati gli iscritti più giovani, che ricadono appunto interamente nel sistema contributivo.

LA PREOCCUPAZIONE DEI GIORNALISTI

Le cose non vanno così bene, invece, per i giornalisti. Se è vero che dal 1° di luglio l’Inpgi 1 è definitivamente passata all’Inps, incombe il prelievo forzoso dell’1% per cinque anni su pensioni e stipendi con effetto retroattivo dal 1° gennaio. Come ricorda il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in una nota, “si tratta di misure assunte un anno fa dall’Inpgi nel tentativo di salvaguardare l’autonomia dell’Istituto. La successiva decisione del Governo di far confluire nell’Inps la gestione principale dell’ente previdenziale dei giornalisti ha, di fatto, superato la delibera del Cda rendendola non più aderente al quadro normativo”. Il Cnog ha quindi dato “mandato al Presidente di promuovere tutte le iniziative necessarie, compresa la convocazione straordinaria della massima assise giornalistica italiana, per annullare una iniqua misura retroattiva che colpisce insieme attivi e pensionati”.

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