IL DIVARIO DI GENERE NELLE PENSIONI
Secondo i dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni, come riporta Askanes, “le donne rappresentano la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici: l’importo medio dei redditi percepiti dalle donne è infatti inferiore rispetto a quello degli uomini del 27% (16.501 contro 22.598 euro). Analizzando la distribuzione dei pensionati per classe di età, di ampiezza quinquennale tra i 65 e i 79 anni, si osserva che la classe più numerosa, sia per i maschi che per le femmine, è quella degli ultraottantenni. La classe dove si riscontra l’importo medio più elevato è, per entrambi i sessi, quella tra 65 e 69 anni”. Emerge inoltre che “il 78% delle pensioni è di tipo Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti), mentre le assistenziali (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra) costituiscono il 19% del totale; il rimanente 3% circa è rappresentato dalle prestazioni di tipo indennitario, costituite dalle rendite Inail. Il gruppo più numeroso di pensionati è quello dei titolari di pensioni di vecchiaia: sono 11.263.961, di cui 3.131.469 (il 28%) sono anche titolari di trattamenti di altro tipo”.
QUOTA 102, LA RIFORMA IN BILICO NELLA PROSSIMA MANOVRA
Il Governo Meloni si è appena insediato ma dovrà subito capire cosa delle singole promesse sulla riforma pensioni 2022-2023 potranno già da ora entrare nel maxi-piano economico della prossima Manovra di Bilancio. Le interlocuzioni sono fitte tra i singoli “tecnici” dei partiti in maggioranza, in particolare sulla possibilità di prorogare la riforma di Quota 102 avviata dal Governo Draghi per porre un “cuscinetto” tra la fine della Quota 100 e il ritorno della Legge Fornero.
Se la Lega come noto spinge per andare subito su Quota 41, le resistenze sul fronte spesa potrebbe consigliare al Governo Meloni di attendere sulla riforma “shock” da attuare invece il prossimo anno, tamponando intanto con il rinnovo di Quota 102. Una «proroga delle forme attuali di flessibilità, compresa Quota 102, sarebbe solo una toppa», ha fatto sapere negli scorsi giorni il leader della Cisl Luigi Sbarra, aggiungendo «la partita vera si gioca su una riforma strutturale incentrata su flessibilità, sostenibilità sociale, inclusione di giovani e donne. Bisogna far partire subito il tavolo». I sindacati sono concordi nel definire il piano del Governo di evitare la legge Fornero da fine 2022 come “positivo”, ma allo stesso tempo chiedono interventi veloci e immediati per ovviare al problema. (agg. di Niccolò Magnani)
I DATI SULLE PENSIONI EROGATE
Dai dati dell’Osservatorio “Prestazioni pensionistiche e beneficiari del sistema pensionistico italiano” dell’Inps aggiornato al 2021 emerge, come riporta Askanews, che “le prestazioni del sistema pensionistico italiano, vigenti al 31 dicembre 2021, sono 22.758.797 (+0,2% rispetto al 2020), per un ammontare complessivo annuo di 313.003 milioni di euro (+1,7% rispetto al 2020). I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 16.098.748 (+3,6% rispetto al 2020), con una media di 1,4 pensioni a testa, anche di diverso tipo: il 68% percepisce una sola prestazione, mentre il 32% ne percepisce due o più; in particolare, il 24% dei beneficiari percepisce due prestazioni, il 75% tre e l’1% quattro o più”, Inoltre, “dall’analisi della distribuzione territoriale di pensioni e pensionati si osserva che sia pensioni che pensionati si concentrano maggiormente nelle regioni settentrionali, con una percentuale del 47% per entrambi. Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+7,2 punti percentuali rispetto alla media nazionale)”. Nell’insieme, tuttavia, il 32,8% dei pensionati riceve un assegno mensile inferiore ai mille euro.
INPS RENDE DISPONIBILE COPI
Come spiega il sito di Ipsoa, “l’Inps, con il messaggio n. 3878 del 26 ottobre 2022, rende noto che, in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), è stato previsto l’ampliamento degli strumenti telematici a supporto della consulenza esterna basati sulle risultanze dell’estratto conto del singolo utente. È stata infatti rilasciata una versione del sistema Unicarpe utilizzabile dagli Enti di Patronato, denominata CoPI (Consulenza Pensionistica per Intermediari)”. L’applicativo è molto utile, in quanto “propone la proiezione di contribuzione per gli anni successivi a quello in corso al fine di individuare anche scenari pensionistici futuri. È inoltre possibile personalizzare la simulazione acquisendo ulteriore contribuzione (ad esempio, periodi di riscatto o versamenti volontari)”. Le abilitazioni per l’accesso al servizio CoPI “vengono gestite direttamente dagli Enti di Patronato, a cura dei soggetti aventi il profilo di amministratore delle utenze, tramite l’apposita applicazione per la gestione delle abilitazioni degli operatori dell’Ente”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SALVINI
In tema di riforma delle pensioni, Giorgia Meloni ha parlato di “rinnovo delle misure in scadenza a fine anno”, ma la Lega sembra voler spingere su Quota 41, anche se non sono ben chiari i tempi entro cui approvarla. Matteo Salvini, infatti, ospite della trasmissione Fuori dal coro in onda su Rete 4, come riporta Adnkronos, ha detto: “Le legge di Bilancio che arriverà tra 15 giorni dovrà contenere risposte su pensioni, sul reddito di cittadinanza…”, aggiungendo “sia Meloni che Giorgetti, che è ministro dell’Economia, parleranno di eventuali scostamenti. Io non faccio pressing. Flat tax, Quota 41, autonomia sono tutti temi di cui ha parlato oggi Meloni e sono nel programma del centrodestra. Milioni di italiani hanno scelto questo governo che è un governo politico”.
DURIGON E QUOTA 41
Che la Lega voglia muoversi prudentemente sul tema pensioni l’ha confermato anche Claudio Durigon, intercettato alla Camera da Public Policy. “Stiamo studiando priorità da proporre agli alleati per valutare insieme cosa fare subito”, ha detto, evidenziando che il ddl su Quota 41 che aveva presentato nella scorsa legislatura “non è un punto di partenza ma un punto di arrivo, un obiettivo da raggiungere nei 5 anni di legislatura”. “Abbiamo il tempo risicato, ma cercheremo di valutare al meglio quali sono le azioni da poter mettere già in campo per la prima legge di Bilancio”, “per questo stiamo già lavorando ai vari dossier per capire quali sono alcune priorità da poter proporre agli alleati per poi valutare insieme ciò che si può fare”, ha aggiunto il responsabile del dipartimento lavoro del Carroccio.
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