RIFORMA PENSIONI, LO SCHEMA DEL GOVERNO
Governo e sindacati si troveranno per parlare di riforma delle pensioni il 19 gennaio. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, ci sarebbe già un canovaccio di intervento da parte dell’Esecutivo: “Arrivare a Quota 41 secca entro il 2026 al termine di un breve percorso segnato da Quote flessibili. Alleggerire la tassazione sui fondi pensione ed, eventualmente, ricorrere a una nuova fase di ‘silenzio-assenso’ per la destinazione del Tfr alle forme integrative. Innescare un processo graduale per giungere a una separazione delle voci pensionistiche da quelle assistenziali. Calibrare alcuni incentivi per rinviare le uscite. E garantire una ‘copertura previdenziale’ dei giovani, anche attraverso il riscatto agevolato della laurea, e bonus per le lavoratrici madri”.
LA SCADENZA DELL’AUTUNNO
Il quotidiano di Confindustria spiega anche che “l’obiettivo del Governo è quello di definire un piano per superare la Legge Fornero entro il prossimo autunno, in tempo utile per inserire le prime misure nella prossima manovra e avviare nel 2024 la riforma per giungere al suo completamento prima della fine della legislatura”. Tuttavia, “trovare una quadratura del cerchio non sarà” facile e “non solo perché in molti punti le posizioni dell’Esecutivo non collimano con quelle dei sindacati”. Bisogna, infatti, fare i conti con l’aumento della spesa pensionistica prevista per i prossimi anni, “che, come è noto, è monitorato con molta attenzione da Bruxelles”. Fratelli d’Italia, tra l’altro, vorrebbe inserire in questo schema di riforma “lo stop all’ adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita”.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.