LE PAROLE DI MARCHETTI
Augusto Marchetti, candidato della Lega, spiega che in caso di vittoria alle elezioni “andremo a mettere un tetto al costo dell’energia. Siamo già pronti con lo scostamento di bilancio e vogliamo perseguire quella strada per mettere un limite ai costi. Tutto questo ci costa molto meno rispetto a spendere molto di più per la cassa integrazione”. Il deputato uscente del Carroccio, come riporta picenonews24.it, rimarca che successivamente “ci sarà anche Quota 41 per le pensioni, abbassamento della pressione fiscale con una flat tax fino a 100mila euro per tutte le famiglie e poi lavoreremo per il ritorno dei decreti sicurezza”. Marchetti evidenzia anche un aspetto riguardante la misura di riforma delle pensioni su cui più insiste la Lega: “Quota 41 servirà anche a nuove assunzioni di giovani nelle forze dell’ordine, un aspetto importante che servirà alla lotta delle forme di microcriminalità”.
OPZIONE DONNA, LA PROPOSTA DI MELONI
Giorgia Meloni, ospite della trasmissione Radio Anch’io, ha parlato anche di riforma delle pensioni. Come riporta Ansa, infatti, la leader di Fratelli d’Italia ha detto che vanno combattute le ingiustizie del sistema pensionistico” e per questo ha proposto di rendere strutturale Opzione donna, misura che scade a fine anno e che è già stata oggetto di proroghe, e che un meccanismo simile per l’ingresso anticipato in quiescenza “potrebbe essere studiato per le pensioni degli uomini”. Va tuttavia ricordato che Opzione donna prevede il ricalcolo contributivo dell’assegno, oltre a una cospicua finestra di attesa prima del pensionamento. Meloni ha parlato anche di incentivi di uscita finanziati in parte dalle imprese, della necessità di alzare le pensioni minime e della ridefinizione del sistema di adeguamento dell’età pensionistica alle aspettative di vita. Dal suo punto di vista, infatti, “non ci si può affidare solo ad un algoritmo automatico”.
LE DICHIARAZIONI DI MISIANI
Intervistato da affaritaliani.it, Antonio Misiani spiega che in tema di riforma delle pensioni il Pd intende “permettere l’uscita dai 63 anni con un meccanismo coerente con la natura contributiva del sistema e sostenibile nel lungo periodo. Vogliamo inoltre rendere strutturale Ape sociale, che va estesa anche agli autonomi, e opzione donna. Dobbiamo occuparci anche delle pensioni dei giovani, introducendo una pensione base di garanzia che protegga i lavoratori con carriere contributive discontinue”. Il responsabile economico dei dem evidenzia anche che riguardo i dipendenti di Mps “noi abbiamo sempre sollecitato il Governo a costruire soluzioni che permettessero di gestire eventuali esuberi evitando licenziamenti e attivando tutti gli strumenti alternativi utili, a partire dai prepensionamenti. La nostra posizione non è cambiata”. E sulla banca toscana aggiunge: “Speriamo che la ricapitalizzazione abbia successo, abbiamo fiducia nell’azione del Tesoro. La banca deve poter continuare ad operare per le famiglie e le imprese sul territorio”.
LE PAROLE DI FRANCIOSA (FORZA ITALIA)
“Piaccia o no, noi ci siamo riusciti e il Presidente Berlusconi portò a un milione di lire la pensione minima per 1.835.000 pensionati. Era il 2001 e garantimmo dignità ai nostri genitori, ai nostri nonni. Oggi quella dignità è nuovamente minacciata dal valore dell’euro e dall’inflazione e per questo abbiamo il diritto di rimettere al centro prima l’interesse della persona e poi quello delle finanze. Non possiamo fare diversamente perché abbiamo una grande popolazione anziana che merita misure dedicate ed efficaci”. Così Giuliana Franciosa, in una nota riportata da avellinotoday.it, ricorda la principale promessa di Forza Italia in tema di riforma delle pensioni. Secondo l’ex azzurra Mara Carfagna, invece, come riporta Lapresse, “ogni euro in più che entra nelle casse dello Stato deve essere investito per la sanità e per l’istruzione. Queste sono le nostre due priorità. Non le pensioni perché si spende già tantissimo, non la Flat-tax, che costerebbe 65 miliardi di euro e scasserebbe letteralmente le casse dello Stato”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ORLANDO
In un’intervista a fanpage.it, Andrea Orlando ha parlato anche di riforma delle pensioni, spiegando che il Pd pensa “a molte eccezioni, che partono dal principio che a parità di anni la differenza la fa il tipo di lavoro” e tenendo anche conto che “l’aspettativa di vita delle persone che fanno lavori particolarmente gravosi si accorcia di molto”. E poi “ci sono anche le pensioni di garanzia per i molti giovani che hanno percorsi contributivi discontinui e rischiano di andare in pensione con assegni bassissimi”. Anche la collega di partito del ministro del Lavoro, Anna Rossomando, come riporta Ansa, ha parlato di pensioni, spiegando che “il Pd propone la flessibilità in uscita per garantire effettivamente che si possa andare in pensione prima di 67 anni”.
LE PROPOSTE DEL PD OLTRE LA FLESSIBILITÀ
Quando nel centrodestra “dicono che aboliranno la legge Fornero vogliono far credere che si andrà in pensione prima, ma non è vero. Noi proponiamo soluzioni che lo consentano davvero: ampliando la platea dei lavori usuranti, rendendo strutturale l’Ape sociale e l’Opzione donna”, aggiunge Rossomando. Infine, la candidata Angela Ianaro, come riporta anteprima24.it, ha spiegato che il Partito democratico vuole anche rafforzare “la previdenza complementare e gli strumenti che possono favorire il ricambio generazionale e la gestione delle crisi aziendali ed è sicuramente da portare a termine l’aumento di valore e l’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima, per rafforzare la tutela dei pensionati e delle pensionate alle prese con bollette esorbitanti”.
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