IL BOTTA E RISPOSTA FORNERO-SALVINI

Come riporta Libero, ieri c’è stato un botta e risposta a distanza tra Elsa Fornero e Matteo Salvini. L’ex ministro del Lavoro, ospite della trasmissione di Rai Radio 1 Un giorno da pecora, ha detto di non augurare agli italiani di ritrovarsi il leader della Lega al ministero del Lavoro e di non aver fiducia in lui. Salvini ha replicato dicendo: “La Fornero non mi ama? Ne sono orgoglioso! Cancellare la sua orribile legge sarà un dovere e un piacere”. Il quotidiano milanese spiega anche che sul tema è intervenuto Claudio Durigon. “Elsa Fornero ha dato vita a una riforma del sistema pensionistico vergognosa, che ha semplicemente innalzato l’età pensionabile con errori poi riparati con moltissime salvaguardie, costate oltre 12 miliardi di euro”, ha detto il responsabile del dipartimento Lavoro della Lega, aggiungendo: “Ha imposto sacrifici, e abbiamo anche dovuto assistere allo svenevole teatrino che si consumò in conferenza stampa. A breve archivieremo quella stagione di inadeguatezza con Quota 41”.



L’ANALISI DI FITCH

Secondo l’agenzia di rating Fitch, il nuovo Governo dovrà fare i conti con tassi di interesse in rialzo e crescita dell’economia più debole, che determineranno “entrate fiscali calanti”, mentre sul fronte delle spese si farà sentire, tre le altre cose, anche a necessaria indicizzazione delle pensioni all’inflazione. “Questo significa che lo spazio fiscale per manovrare sarà molto limitato se si vuole che il rapporto debito pubblico e Pil continui a scendere”, è, come riporta Ansa, l’appunto di Fitch, che mette quindi in guardia il nuovo Esecutivo dal rischio di “avverse reazioni di mercato” nel caso di annuncio di “deficit più alti”. “La legge di bilancio 2023 si focalizzerà probabilmente su una risposta fiscale aggiuntiva alla crisi energetica e la nostra attuale previsione è che il nuovo Governo adotterà una posizione fiscale sostanzialmente responsabile”, aggiunge l’agenzia di rating. Gli spazi per misure di riforma delle pensioni sembrano, insomma, ridursi ulteriormente.



LA PROTESTA DELLA CGIL

La Cgil di Salerno evidenzia, come riporta salernonotizie.it, che “la crisi in atto, il rincaro delle bollette di acqua, luce e gas, l’aumento dei generi alimentari di prima necessità, stanno ulteriormente aggravando la condizione economica e sociale del Paese intero. In particolare, a pagarne le conseguenze sono migliaia di anziani e di pensionati che si ritrovano a non avere i soldi necessari per la spesa, per curarsi, per pagare il mutuo, ecc.”. Ad allarme sono l’aumento di pignoramenti sulle pensioni è l’aumento della “povertà assoluta, così come quella relativa, in particolare qui nel Mezzogiorno d’Italia. Non è possibile che a pagare l’ennesima crisi debbano essere i pensionati, gli operai, le casalinghe: in altri termini, le famiglie, ormai sempre più orientate verso il sovraindebitamento”. Lo Spi-Cgil, congiuntamente allo Spgil-Cgil Campania Napoli, a Federconsumatori e alla Cgil di Salerno, ha ritenuto di convocare un presidio di protesta, ma anche di proposta, da tenersi martedì 11 ottobre 2022, presso il piazzale antistante la Prefettura di Salerno, con inizio alle ore 10:00”.



LE PAROLE DI CUPANI

Tina Cupani, Segretaria generale della Fnp-Cisl Veneto ricorda che “si formerà un nuovo Governo con una solida maggioranza parlamentare: ora ci aspettiamo proposte concrete di riforme strutturali sulle quali confrontarci per dare al Paese soluzioni di lungo respiro. Noi come sindacati siamo pronti al confronto e le nostre idee sono note”. In questo senso, “le riforme che la Fnp chiede da tempo partono da una revisione complessiva dell’imposizione fiscale, che riveda la tassazione sulle pensioni (una pensione da 1.500 euro lorde al mese in Italia produce 3.500 euro di tasse all’anno, in Germania 39). Poi è necessaria una riforma del sistema previdenziale che sia lungimirante e tenga conto dell’invecchiamento della popolazione e del calo demografico. Ma tutto parte dai necessari interventi per promuovere e sostenere il lavoro di qualità, soprattutto per donne e giovani: una retribuzione dignitosa porta a una pensione dignitosa, e più lavoratori portano più contributi e tasse”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PIRANI

Paolo Pirani, aprendo il Congresso nazionale della Uiltec di cui è Segretario generale, ha detto: “Noi guardiamo ai fatti, abbiamo chiesto delle cose precise. Una riforma fiscale che riduca le tasse sul lavoro, una riforma delle pensioni che dia degli assegni decenti, una politica economica che rilanci il nostro Paese. E delle scelte sul reddito delle persone che siano in grado di reggere a un’inflazione crescente”. Come riporta Adnkronos, il sindacalista ha spiegato che se sulla previdenza “non ci danno risposte non lasciamo le persone senza risposte, gli scioperi però non si proclamano a priori, non c’è ancora il Governo”. Qualche giorno fa, intervistato dal Diario del lavoro, Pirani aveva rilasciato dichiarazioni interessanti.

IL VALORE REALE DELLE PENSIONI

Aveva spiegato, infatti, che il sindacato dal nuovo Governo si aspetta “che apra il dialogo sulla nostra piattaforma unitaria che riguarda pensioni e fisco. È un tema cruciale: se aprirà o meno il confronto, se riconoscerà la rappresentanza sociale di Cgil Cisl e Uil. Poi, osservo che il Governo che nascerà non avrà i cento giorni canonici davanti, ma un orizzonte temporale molto più ristretto. Dovrà dare risposte immediate, sulla finanziaria, sulle bollette, sull’inflazione, sulle scelte europee, sulla guerra in Ucraina”. Intanto, come riporta Ansa, secondo uno studio della federazione europea dei sindacati, Etuc, “il valore reale delle pensioni si riduce in Italia del 7,3%”. La stima è stata fatta “considerando il dato di agosto dell’inflazione (9,1%) e l’aumento dell’1,7% della pensione minima da 558 a 568 euro (+1,7%) tra gennaio 2021 e gennaio 2022.

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