RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI

A margine del congresso della Uiltec, Domenico Proietti ha detto ai giornalisti che, in tema di riforma delle pensioni, “lo scalone c’è già stato anche questo anno con quota 102. Ricordiamo al Governo che dobbiamo definire una flessibilità più diffusa attorno ai 62 anni, non tutti i lavori sono uguali sia per aspettativa di vita che per tasso di infortuni e contemporaneamente bisogna stabilire che 41 anni di contributi bastano per accedere alla pensione a prescindere dall’età”. Come riporta Adnkronos, il Segretario confederale della Uli ha ricordato anche che “c’è il capitolo dei giovani che va affrontato oggi perché molti hanno buchi contributivi importanti e bisogna fare un intervento a favore delle donne, riconoscendo un anno di anticipo per ogni figlio”.



L’ATTESA PER IL NUOVO GOVERNO

Il sindacalista ha, inoltre, evidenziato la necessità di “riaccendere i riflettori sulla previdenza complementare, attraverso una campagna di informazione e magari prevedendo un nuovo semestre di silenzio assenso”. Per Proietti c’è anche l’importante capitolo delle “pensioni in essere: chiediamo di rafforzare gli assegni rafforzando le 14esime fino ai 1.500 euro e un recupero del tasso di inflazione”. Il sindacalista ha quindi concluso la sua analisi sulle misure previdenziali necessarie sottolineando che “su questi temi chiediamo subito un confronto per arrivare anche con interventi graduali a dare risposte a sacrosante attese dei lavoratori”. Si tratterà, quindi, ora di attendere l’insediamento del nuovo Governo e capire quale sarà il suo atteggiamento nei confronti dei sindacati.



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