Con la riforma pensioni 2022 si va avanti ad ipotesi: tra chi sostiene che prima di accusare il governo di averla eliminata dal banco del lavoro o bisogna aspettare la nota di aggiornamento del Def di settembre 2022, e chi invece continua a proporre ipotesi di riforma come i sindacati e le parti sociali, lasciando ad intendere che la sospensione della riforma pensioni 2022 è solo un fatto temporaneo.



Riforma pensioni 2022: superare la legge Fornero

Anche nel 2020 accadde che ci si attendesse una riforma delle pensioni ma, la crisi economica causata dalla pandemia, rese necessaria una proroga di quota 100. Stavolta però quota 100 è stata già cancellata e quindi, in assenza di una riforma delle pensioni credibile, la soluzione sarebbe quella di un rientro della riforma Fornero del 2013.



Infatti, secondo le stime del Def, la spesa per le pensioni riprendere a correre dal 2025, arrivando al 16,7% del PIL nel 2030 e al 17,4% nel 2036. Quota 102 attualmente siete al banco degli imputati, perché se da un lato da un contentino a chi voleva un abbassamento dell’età pensionabile, dall’altro ha una platea limitata.

Riforma pensioni 2022: niente ottimismo, ma le trattative proseguono

Pochi giorni fa il ministro Orlando ha confermato la volontà di proseguire con le trattative con le parti sociali, e sindacati sui temi di pensioni, salari e precarietà, ma nel farlo ha messo che “a causa della guerra in Ucraina la gerarchia di questi temi è cambiata”.



Quindi cosa aspettarsi per il 2023? Sicuramente dobbiamo accantonare tutte le ipotesi ottimistiche maturate in questi mesi, poiché la flessibilità in uscita non potrà essere proposta nei termini di un pensionamento a 62 anni, ma resta la volontà di superare la riforma pensioni della Fornero.