La riforma pensioni 2022 ancora non vede nulla di nuovo sotto il sole, ma una intervista rilasciata dal ministro Andrea Orlando, prima le porte alla nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza che sarebbe stato presentato a settembre in vista della legge di bilancio di fine anno.
Tuttavia tra i piani del governo ormai c’è da assorbire tutte le misure messe in campo per frenare il caro energia, il caro materie prime, il boom dei prezzi, il boom dell’inflazione. Tutto l’impegno è quindi incanalato verso questa direzione. E alle pensioni? Probabilmente solo le briciole.
Riforma pensioni 2022: le varie proposte
Tuttavia il governo ha comunque provato a rasserenare gli animi, affermando che per il ministro Andrea Orlando, la riforma pensioni della Fornero deve essere superata attraverso dei meccanismi correttivi. Ma la stessa Elsa Fornero ha dichiarato che la sua legge non è facilmente sostituibile, può essere corretta in base alla situazione attuale, dovrà proseguire fino al 2030.
Quindi la soluzione sarebbe quella di portare sul tavolo delle trattative ancora la quota 102 flessibile, senza quindi i requisiti minimi di età oppure contributi. Oppure la possibilità di rendere strutturale opzione donna oltre alla proroga e all’estensione dell’Ape sociale anche nuove categorie come caregiver, e disoccupati e quant’altro punto nelle ultime ore però sembra tornare in auge la quota 41 proposto dalla Lega anche se Forza Italia si fa avanti con una timida quota 104 che in realtà non comporta costi significativi per lo stato Esso somiglia molto alla proposta di 3D dico di una pensione a due velocità, valere un assegno ridotto Fino all’età pensionabile del 67 anni, il differenziale invece andrebbe a ingrossare la contribuzione da erogare con l’assegno mensile dai 67 anni in poi.
Riforma pensioni 2022: quale errore evitare
Si legge spesso che a causa delle dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi, dello scioglimento dell’ennesimo governo in cinque anni, della possibilità di dover andare ad elezioni politiche 2022 a settembre prossimo, e della possibilità che a vincere possa essere il centrodestra oggi tra i maggiori favoriti secondo i sondaggi, non bisogna correre l’errore di pensare che manchi il tempo di fare una riforma pensioni entro il 2023. Infatti se dovesse vincere il centro-destra, la Lega non potrebbe mai accettare di aver ottenuto una bocciatura su quota 100.