RIFORMA PENSIONI, LE STIME DELL’UPB

Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, come riporta Ansa, “se tutti coloro che potranno aderire a Quota 103 lo faranno, le maggiori pensioni in pagamento a fine anno saranno oltre 56.400 nel 2023, circa 40.800 nel 2024 e poco meno di 6.400 nel 2025″. Upb spiega anche che l’85% degli utilizzatori della nuova misura di riforma elle pensioni sarebbe costituito da uomini, mentre poco più del 13% proverrebbe dal comparto pubblico, circa il 65% sarebbe costuitito da lavoratori dipendenti del privato, poco meno del 24% da lavoratori autonomi e il resto da parasubordinati, iscritti alle gestioni separate e lavoratori dello spettacolo (ex Enpals). Inoltre, “Quota 103 costerebbe, al lordo della fiscalità, circa 0,6 miliardi nel 2023, poco meno di 1,4 miliardi nel 2024 e circa 0,5 miliardi nel 2025, per poi generare minori spese per poco più di 0,1 miliardi nel 2026”.



LE PAROLE DI PELLA

Intanto Roberto Pella, Capogruppo in Commissione Bilancio per Forza Italia, evidenzia che “sull’aumento delle pensioni minime Forza Italia intende continuare a battersi, trattandosi di un obiettivo che il Presidente Berlusconi ha delineato all’interno del programma elettorale e che da sempre porta avanti con efficacia. Se alla guida dei suoi Governi, infatti, il Presidente Berlusconi riuscì ad alzarle fino a un milione di lire, da allora nulla è stato fatto, minando la serenità e la dignità di milioni di anziani italiani che faticano a vivere la quotidianità. Chiediamo quindi con forza, e io stesso mi impegnerò quale Relatore di maggioranza per la Legge di Bilancio in Parlamento, che l’aumento possa attestarsi, per ora, sulla soglia dei 600 euro per arrivare poi, entro la legislatura, a 1.000 euro” al mese.



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