LE PAROLE DI TRIDICO

Pasquale Tridico è intervenuto oggi al Forum Ansa spiegando che “le pensioni sono sostenibili perché tutto quello che abbiamo detto sull’assistenza è finanziato diversamente: attraverso la fiscalità generale, attraverso provvedimenti che vengono dal Parlamento, dal governo. Le pensioni invece sono sostenute dai contributi dei lavoratori e delle aziende e per questo hanno un livello di sostenibilità proprio”.



Parole che in qualche modo si ricollegano a una delle ricorrenti richieste dei sindacati in materia di riforma delle pensioni: la separazione tra assistenza e previdenza. Il Presidente dell’Inps ha voluto anche sottolineare che resta il problema di “aumentare il tasso di disoccupazione”. Ci sono infatti “23 milioni di lavoratori e 16 milioni di pensionati quindi un rapporto di 1,4, questo può essere incrementato se cresce il tasso di occupazione, molti studi dicono che introno all’1,4-1,5 è un dato sostenibile”. Un obiettivo non semplice da realizzare pensando anche all’andamento demografico.



BOMBARDIERI CHIEDE DI RIFORMULARE LA RIFORMA PENSIONI

Dopo l’incontro congiunto con il Governo Draghi e con gli altri sindacati, il leader della Uil Piepaolo Bombardieri torna nuovamente sul tema della riforma pensioni per lanciare la sua richiesta in vista del prossimo biennio 2022-2024: «Bisogna ripensare il sistema pensionistico, secondo il criterio che i lavori non sono tutti uguali», ha spiegato il segretario generale al convegno promosso dall’Inps a Palazzo Wedekind sul XXI Rapporto dell’Istituto di previdenza pubblico.

Il fatto che i lavori non sono tutti uguali allo stesso modo, prosegue Bombardieri, «è il presupposto sbagliato della Legge Fornero in merito all’estensione del sistema di calcolo contributivo. Dopo il report Inps presentato negli scorsi giorni dal Presidente Tridico, il segretario confederale della Uil Domenico Proietti aveva già incalzato il Governo a prendere provvedimenti immediati sul fronte pensioni: «L’adeguatezza delle pensioni è una priorità: per questo la UIL propone di rafforzare ed ampliare la platea dei beneficiari della 14esima mensilità estendendola a chi percepisce una pensione fino a 1.500 € mensili. Questo è uno strumento che darebbe un sostegno diretto a milioni di cittadini, valorizzando al contempo la storia contributiva dei pensionati. Bisogna introdurre una flessibilità diffusa di accesso alla pensione intorno ai 63 anni, anche valorizzando l’ottimo lavoro della Commissione istituzionale sui lavori gravosi, che ha sancito ciò che sostenevamo da tempo: i lavori non sono tutti uguali». Il punto sul quale la Uil, così come anche Cgil e Cisl, non transigono è che davanti ad una maggiore flessibilità non vi deve essere un “ricatto” sopportato dagli stessi lavoratori: «la UIL è contraria ad ogni forma di penalizzazione o di ricalcolo», concluse Proietti in una nota pubblica dello scorso 11 luglio 2022. (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DI SALVINI

Matteo Salvini, partecipando a un flashmob al Campidoglio, come riporta il sito della Stampa ha detto: “Chiediamo al governo di accelerare sulla pace fiscale, perché ci sono 15 milioni di italiani che hanno una cartella di Equitalia che rischia di distruggere la loro vita e la loro famiglia.

Chiediamo di accelerare sulla riforma delle pensioni e sul superamento definitivo della legge Fornero e poi di aumentare stipendi e pensioni che sono assolutamente troppo bassi rispetto a inflazione e costo della vita”. Secondo quanto riporta Lapresse, il Segretario della Lega ha aggiunto che “se Pd e Cinquestelle la smettono di parlare di droga, di ddl Zan e di cittadinanza facile e ci concentriamo solo sul lavoro, penso che facciamo un buon servizio per il Paese”. Ansa riporta invece le dichiarazioni del Segretario generale della Cgil Maurizio Landini, secondo cui “siamo destinati, se non interveniamo, modificando il quadro, ad avere una precarietà ed una povertà nel lavoro”, che rimarranno tali fino all’età della pensione.

LA POSSIBILE REVISIONE DELLA RIVALUTAZIONE

L’inflazione rischia di avere contraccolpi pesanti anche in tema di rivalutazione delle pensioni. Come spiegato dal Corriere della Sera, infatti, “da gennaio 2023 gli assegni potrebbero aumentare.

La rivalutazione, infatti, segue il tasso di inflazione dell’anno precedente. Dunque, l’adeguamento degli importi nel 2023 potrebbe subire modifiche significative dato che l’inflazione 2022 è schizzata al +8%. Il sistema in vigore prevede una rivalutazione al 100% dell’inflazione per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo (2.062 euro al mese), una rivalutazione al 90% dell’inflazione per gli assegni compresi tra 4 e 5 volte il minimo (2.062-2.578 euro al mese) e una rivalutazione al 75% dell’inflazione per gli assegni sopra 5 volte il minimo (sopra i 2.578 euro al mese). Un costo che potrebbe essere difficile da sostenere per i conti pubblici. Proprio per questo si sta ipotizzando di rivedere i criteri per la rivalutazione delle pensioni”. Resta da capire con quali effetti concreti.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TRIDICO

Intervistato dal Corriere della Sera, Pasquale Tridico ricorda che l’Inps, in tema di riforma delle pensioni, ha stimato “il costo nel 2023-25 di tre proposte. Dare la possibilità a tutti di passare al contributivo, che consente di uscire a 64 anni, costerebbe 5,9 miliardi. Prevedere una penalizzazione in rapporto all’ uscita anticipata 6,7 mld. C’è poi la mia proposta che ha un impatto più contenuto: 3,9 miliardi”. Il Presidente dell’Inps spiega quindi che la sua proposta prevede “che si possa uscire a 63 anni d’età e 20 di contributi prendendo solo la quota maturata nel contributivo, mentre il resto a 67 anni. Una pensione in due passi: prima l’anticipo e poi l’importo totale”. Una proposta già nota, ma che non ha incontrato molti sostenitori.

LA PROPOSTA SUL RISCATTO GRATUITO DELLA LAUREA

Recentemente Tridico ha anche proposto il riscatto gratuito della laurea, sul modello di quanto avviene in altri Paesi, come la Germania. In questo senso il Presidente dell’Inps chiarisce che “il riscatto gratuito della laurea e di altri periodi di formazioni avrebbe due vantaggi: da una parte incentiverebbe lo studio e dall’ altra consentirebbe di anticipare la pensione. Farlo gratis per tutti costerebbe troppo: oltre 4 miliardi l’anno. Ma si potrebbe farlo almeno per chi ha maturato una pensione bassa”. Resterebbe però da capire quale dovrebbe essere la soglia sotto la quale garantire il riscatto gratuito, senza dimenticare che garantirlo solo ad alcuni pensionati e/o pensionandi e non ad altri potrebbe creare disparità di trattamento non facili da giustificare.

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