Dopo l’annuncio del ministro Calderone dell’introduzione della Quota flessibile all’interno di riforma pensioni 2022, so sono stati in tanti i lavoratori che hanno criticato la riforma perché comporterebbe comunque il raggiungimento dei 41 anni di contributi e comunque una sostanziosa decurtazione dell’assegno mensile.



Riforma pensioni 2022: cosa prevede la proposta della Calderone

Se dunque l’attuazione di una riforma pensioni deve comportare una rinuncia da parte del lavoratore che ha lavorato una vita intera per raggiungere questo importante traguardo, gli italiani non ci stanno e così Giorgia Meloni fa sapere che si rende comunque disponibile alle discussioni in merito alle riforme da attuare.



Anche la ministra Marina Calderone infatti ha dichiarato, immediatamente dopo il suo giuramento: “Sapete perfettamente che non mi sottrarrò ai temi, li affronteremo anche ascoltando le stanze delle parti sociali e di tutti i soggetti portatori di contributi importanti, poi nei prossimi tempi lasciateci fare tutti i necessari passaggi. Ci mettiamo al lavoro“.

Riforma pensioni 2022: riconfermate Opzione donna e Ape sociale?

Il problema è che il risultato di questo lavoro è comunque l’attuazione della Quota flessibile che non risolve in maniera strutturale il tema delle pensioni. Come infatti è stato sottolineato dai sindacati c’è la necessità di una riforma strutturale e non tanto del sistema delle quote. Inoltre andrebbero riconfermate Opzione Donna e Ape Sociale e non è ancora chiaro se ciò avverrà entro il 31 dicembre, giorno della scadenza.