Il governo ha promesso la legge strutturale entro il 2024, ma attualmente è impegnato a fare i conti sia perla Nadef, Nota di aggiornamento al DEF, sia per la bozza della legge di bilancio, che trainerà in aula i precetti introdotti nella Nadef e quelli della riforma fiscale.
Riforma pensioni 2023: cosa si prevede per l’aumento delle pensioni minime
Attualmente Giorgia Meloni e il Ministero dell’Economia sono impegnati a trovare i fondi per una manovra di 30 miliardi che possa però anche realizzare il sogno tanto rincorso da Forza Italia, cioè l’aumento delle pensioni minime, che sono già state portate a 600 euro e che per il 2024 verranno portate a 670 euro. Ma l’inflazione al 6%(per l’anno 2023) comporta comunque una spesa ulteriore perle casse statali e cosa resta dunque in cassa per ultimare le proposte della legge strutturale sulle pensioni?
Il governo Meloni ha già previsto un aumento delle pensioni minime a 670 euro. Gli aumenti si collocano però, non soltanto in un programma di progressivo innalzamento delle pensioni minime che la destra invoca da anni, ma anche in funzione di un ricalcolo dovuto all’indice perequativo basato sull’inflazione che, nel 2022 è stato dell’8,3% e nel 2023 è attualmente ancora molto alta, al 6% circa.
Riforma pensioni 2023: giovani e Opzione donna
Il governo però ha intenzione di inserire anche delle misure per i giovani all’interno della misura sulle pensioni, la cosiddetta riforma pensioni 2023, che potrebbe essere approvata entro dicembre 2023, in legge di bilancio. Oltre alla già discussa norma per il riscatto gratuito della laurea che potrebbe far risparmiare oltre 25 mila euro per ciascun lavoratore laureato, abbiamo anche le riforme da attuare a Opzione Donna che potrebbe essere unificata a Ape Sociale, benché con un aumento di due anni contributivi che passerebbero, in entrambi i casi da 36 a 38.
La maggior parte delle donne che ha deciso di optare per la pensione anticipata ha perso dal 20 al 40% sull’assegno pensionistico, quindi la riforma riguarderà, molto probabilmente anche gli importi sulle pensioni in caso di pensione anticipata, motivo per cui dall’unificazione delle due misure si potrebbe trarre un vantaggio per il lavoratore che ambisce alla exit.