LE PAROLE DI DAMIANO SU QUOTA 103
Venerdì scorso si è tenuto a Roma si è svolta la presentazione della prima Associazione nazionale di Previdenziali, Teorema, di cui Erica Venditti, su pensionipertutti.it, offre un’ampia sintesi. Tra i relatori presente anche l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, secondo cui Quota 103 “è una misura finta”, dato che verrà usata da pochi lavoratori. L’esponente del Pd ha anche stigmatizzato l’intervento di riforma delle pensioni pienamente contributive del Governo, con l’innalzamento delle soglie di importo minimo del futuro assegno previdenziale per l’ingresso in quiescenza a 64 anni. Anche Domenico Cosentino, esperto previdenziale nonché responsabile delle relazioni istituzionali di Teorema, ha parlato della nuova Quota 103 come di una beffa, perché “richiede il calcolo contributivo e vi aderiranno pochissime persone che continueranno ad uscire con l’anticipata Fornero, che ribadiamo, nessuno, nemmeno Salvini e Meloni, ha eliminato”.
LA RIFORMA PENSIONI VERRÀ “CORRETTA” IN MANOVRA: LA CONFERMA DI FORZA ITALIA
Viene ulteriormente confermato l’intervento del Governo con un maxi-emendamento da presentare in Parlamento sulla Manovra per poter ovviare ad alcuni correttivi sulla riforma pensioni per il prossimo anno: «con ogni probabilità, il Governo interverrà sulla manovra con un maxi emendamento», ha spiegato stamane a Radio 24 la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli.
C’è un lavoro di collaborazione tra tutte le forze politiche, sottolinea ancora la capogruppo FI a Palazzo Madama, affinché si individuino le ricette migliori, «a cominciare dalla tutela delle pensioni, un tema che non riguarda solo i medici e il personale sanitario ma anche i dipendenti degli enti locali e gli insegnanti di scuola elementare». Il maxi emendamento sarà comunque uno strappo alla regola auto-imposta dal Governo sul non presentare emendamenti alla Legge di Bilancio: «Alla fine le proposte di modifica saranno molte meno di quelle avanzate, anche perché sarà necessario individuare le coperture», conclude Ronzulli. (agg. di Niccolò Magnani)
RINALDI VS CGIL
In una nota riportata da agenpress.it, Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, dichiara: “Incredibile ma vero, la Cgil sciopera contro una manovra che aumenta stipendi e pensioni. Non ricordo prese di posizione simili quando venivano promosse e approvate leggi sbagliate come la Fornero: anzi, all’epoca tutti zitti pur di non disturbare gli amici del Pd. Un plauso al ministro Salvini che mette dei paletti, a difesa degli interessi di tutti i cittadini. Milioni di italiani incolpevoli non possono essere ostaggio degli umori di Landini”. Dal canto suo la Cgil si prepara alla manifestazione di venerdì e la Federazione lavoratori della conoscenza lombarda spiega che “questo sciopero è un atto dovuto e necessario di fronte alle mancanze di questo governo, alla sua inaffidabilità, alla sua indisponibilità al confronto”. Tra le altre cose, “non hanno avuto risposte i pensionati, anzi il Governo prevede delle nuove aliquote pensionistiche con una perdita del 20% dell’attuale valore delle pensioni”.
LE PAROLE DI CIRIANI
Durante il Question time alla Camera, Luca Ciriani ha evidenziato, come riporta Ansa, che “la manovra di quest’anno, come noto, conferma tutti gli obiettivi approvati con la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, al fine di garantire non solo adeguatezza sociale, equità e convergenza dei regimi pensionistici pubblici e privati, ma anche la sostenibilità del sistema previdenziale, in attesa di una riforma strutturale dell’ordinamento pensionistico che costituisce un obiettivo del governo”. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento ha anche ricordato che “sono prorogate per tutto il 2024 la misura per l’anticipo pensionistico (cosiddetta Ape sociale)” e “Opzione donna con un aumento di un anno del requisito anagrafico”. In questo modo “è stato mantenuto un importante veicolo di flessibilità in uscita, rispettando esigenze sostenibilità finanziaria delle misure in esame e fermo restando ogni possibile valutazione e verifica ulteriore nel corso del dibattito parlamentare al disegno di Legge di bilancio”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BAGNAI
Alberto Bagnai, intervistato dal Quotidiano Nazionale, spiega che “nei prossimi anni andranno in pensione più persone rispetto alla riforma Fornero. E vorrei anche far chiarezza sul fatto che chiaramente questa non è la finanziaria che realizza la riforma del sistema previdenziale che vorremmo. Ma lo è altrettanto che Quota 41 resta un obiettivo di legislatura. E questa manovra non ci allontana, ma ci avvicina all’obiettivo, in quanto aumenta la flessibilità in uscita”. Il deputato della Lega aggiunge anche che “intervenire sulle pensioni risponde all’esigenza di mantenere un equilibrio di bilancio e rispetto delle regole europee”. A stretto giro arriva la replica di Franco Mari, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Lavoro della Camera.
LA REPLICA DI MARI (AVS)
“Bagnai continua imperterrito con la storiella di Quota 41. E vuole far credere che la flessibilità in uscita sia un passo verso l’obiettivo di mettere in discussione l’attuale sistema previdenziale. Davvero una tesi bislacca, perché è vero l’esatto contrario. Dunque è un vero e proprio inganno. Solo che le lavoratrici e i lavoratori non si fanno ingannare più”, sono le sue parole riportate da Ansa. Intanto Cesare Damiano, in un articolo pubblicato sull’Unità, spiega che “l’intervento sulle pensioni si dimostra di corto respiro e con l’obiettivo principale di fare cassa e non di riformare in senso moderno il sistema pensionistico introducendo una misura universale di flessibilità”. Per l’ex ministro del Lavoro, quello che è inquietante è “il fatto che si continui a propagandare come un grande risultato la scelta di mettere le mani nelle tasche dei pensionati”.
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