LE PAROLE DI PETRICCIOLI

Continua a tenere banco la polemica sulla misura di riforma delle pensioni che interviene sull’importo dei futuri assegni di diversi dipendenti pubblici. Maurizio Petriccioli, Segretario generale della Fp-Cisl, spiega che “rischia di generare effetti perversi e negativi anche per le casse dell’Inps, visto che sono ancora in corso di pagamento molte ricongiunzioni di contributi precedenti il periodo Inpdap e il rischio è che, se cambiano le regole di rendimento, gli interessati smettano di pagare gli importi dovuti per ricongiungere i contributi di gestioni previdenziali diverse”. “Come Cisl Fp riteniamo questa proposta ingiustificata ed odiosa, tenendo presente che colpisce quelle persone che si stanno occupando oggi della “messa a terra” del Pnrr con l’obiettivo di cambiare l’Italia”, aggiunge il sindacalista, chiedendo “al Governo Meloni l’immediato ritiro del provvedimento, in mancanza del quale ci attiveremo in tutti i luoghi di lavoro per rendere conto alle lavoratrici e ai lavoratori di cosa l’ esecutivo ha prospettato a danno di milioni di persone”.



DURIGON APRE ALLA MODIFICA DELLA RIFORMA PENSIONI IN MANOVRA: ECCO COME

Dopo la forte protesta dei sindacati dei medici in merito ai tagli presenti nella riforma pensioni collegata alla Manovra di Bilancio, il Governo apre ad una possibile modifica in extremis pur mantenendo salda la volontà di non presentare emendamenti tra le singole forze aderenti alla maggioranza. Il complesso meccanismo è stato spiegato a “24 Mattino” su Radio 24 dal sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon: «La norma inserita spinge i medici e andare in pensione subito. C’è la possibilità di correggerla, non ci saranno emendamenti, ma come Governo possiamo, in qualche modo ed a saldi invariati, cercare di gestire questa situazione».



La modalità sarebbe quella di presentare un unico grande maxi-emendamento “governativo” in cui inserire i possibili correttivi anche della riforma pensioni sul fronte medici: «Come sempre accade se c’è qualche cosa da cambiare. Limare, sistemare norme, abbiamo fatto tante finanziarie e sappiamo che questo può avvenire». La conferma sull’apertura fatta dal leghista Durigon arriva dal collega Luciano Ciocchetti (FdI), vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera: «Si lavora ad una soluzione, perché non possiamo permetterci che altri medici vadano via. In più, i benefici di questo provvedimento si avrebbero solo tra molti anni. Sul problema c’è un’interlocuzione tra i ministeri della Salute, del Lavoro e la Ragioneria dello Stato. C’è la volontà di correggere e si potrebbe farlo con un maxi-emendamento, ma sappiamo anche che dovremo trovare le coperture che sono necessarie, perché ogni modifica dovrà essere fatto senza scostamenti di spesa. Sono però fiducioso», spiega all’Adnkronos Salute.



LE STIME CGIL SU QUOTA 103

Il Sole 24 Ore riporta i dati del monitoraggio dell’Osservatorio Inps sui flussi di pensionamento relativi ai primi nove mesi dell’anno, evidenziando che Quota 103 è stata concessa a 171.800 persone, mentre per Opzione donna le domande accolte sono state 24.611. Numeri in calo rispetto al 2022, dove esistevano Quota 102 e un’Opzione donna con meno paletti. Il quotidiano di Confindustria riporta anche le stime della Cgil sulla nuova Quota 103 prevista nella Legge di bilancio e che dovrebbe partire dal 2024 e in base alle quali il taglio previsto con il ricalcolo contributivo potrebbe “raggiungere il 17,2% della pensione, e un mancato guadagno calcolato sull’attesa di vita possa arrivare a 111.231 euro per un lavoratore con una retribuzione lorda da 50mila euro e a 51mila euro per una retribuzione da 25mila euro. Sempre la Cgil punta l’indice su Opzione donna sottolineando che ‘viene totalmente azzerata’ e aggiunge che ‘anche l’Ape sociale viene peggiorata’”.

I DATI DELLA COVIP

Dai dati della Covip emerge, come viene spiegato in una nota, che il risparmio previdenziale intermediato da Casse di previdenza e Fondi pensione a fine 2022 ha raggiunto 309,4 miliardi di euro, il 16,2% del Pil di cui 103,8 miliardi di euro fanno capo alle Casse di previdenza. Dal 2011 al 2022 le risorse complessive del settore a valore di mercato sono cresciute di 48,1 miliardi, pari in media al 5,8% su base annua”. Va detto, però, che “le 5 casse di dimensioni più grandi detengono il 75,3% dell’attivo totale; sull’intero periodo di osservazione, tali Casse hanno mostrato tassi di crescita dell’attivo in media pari al 6,7% su base annua, un livello superiore a quello generale. Gli investimenti domestici delle Casse di previdenza ammontano a 36,9 miliardi di euro, il 35,6% delle attività; la percentuale risulta in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2021; gli investimenti non domestici si attestano a 49,7 miliardi, corrispondenti al 48% del totale, 2 punti percentuali in meno rispetto al 2021.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BANDECCHI

Stefano Bandecchi, in una nota i cui contenuti vengono riportati da Ansa, evidenzia che è “incredibile come per l’ennesima volta il governo Meloni abbia smentito se stesso, non mantenendo fede a una delle promesse che aveva fatto in campagna elettorale: abolire la legge Fornero e tutelare i pensionati. Con la nuova manovra di bilancio andare in pensione non sarà infatti più facile, ma per assurdo più difficile con il passaggio da Quota 103 a Quota 104 e l’introduzione di meccanismi per penalizzare l’uscita dal lavoro. Per non parlare, infine, dell’ennesima beffa per i Millennials che hanno cominciato a lavorare dopo il 1996 e per i quali l’orizzonte pensionistico arriva a 71 anni”.

LE RASSICURAIZONI DI SILVESTRONI

Il Sindaco di Terni aggiunge che “gli effetti del calo demografico mettono già a rischio il sistema pensionistico italiano: con queste scelte non si fa però che accelerare questo processo, continuando a offrire agli italiani una visione di breve periodo che in nessun modo può dare risposta ai problemi che attanagliano il nostro mercato del lavoro”. Dal suo punto di vista l’Italia potrà resistere “solo se entro il 2033 avremo almeno 530mila nascite all’ anno, sennò purtroppo sarà solo un museo a cielo aperto e niente di più”. Marco Silvestroni, Senatore di Fratelli d’Italia, sottolinea invece che “il Governo ha come obiettivo di legislatura la revisione della disciplina sui pensionamenti. Un obiettivo che verrà perseguito con un approccio serio, di riforma, senza interventi spot e con attenzione ai più fragili”.

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