I DATI DELLA GESTIONE DIPENDENTI PUBBLICI
In un articolo pubblicato su Sanità 24, Claudio Testuzza ricorda che “è stato pubblicato l’Osservatorio sulle pensioni della Gestione dipendenti pubblici (Gdp), con i dati sulle prestazioni vigenti al 1° gennaio 2023 e su quelle liquidate nel 2022” e che “il più elevato importo pensionistico, 4.844,49 euro mensili, riguarda gli iscritti medici del Ssn alla Cassa Pensioni sanitari (Cps) i cui pensionati al 2022 erano 87.108, cresciuti a 89.392 nel 2023. L’incremento testimonia la significativa uscita dal servizio di sempre maggiore numero di sanitari. Un modesto decremento si era invece evidenziato nel confronto fra 2021 e 2022, da 5.983 a 5.750. Tale pur lieve diminuzione può essere imputata a uno svuotamento delle generazioni pensionabili dovuta all’utilizzo, negli anni immediatamente precedenti, di anticipi pensionistici quali Quota 100 e 102 e al sempre maggiore ricorso da parte degli iscritti alle ex Casse Tesoro alle pensioni in cumulo ex L. 228/2012”.
RIFORMA PENSIONI, L’OSSERVATORIO DEL GOVERNO
Dopo mesi di assoluta impasse sul fronte della riforma pensioni, l’incontro della scorsa settimana a Palazzo Chigi tra la Premier Meloni e i leader dei sindacati ha riacceso la complessa macchina ministeriale sulla previdenza. In particolare, il Governo punta tutto per questa fase transitoria prima della Manovra sull’istituzione dell’Osservatorio sull’andamento della spesa previdenziale.
«L’Osservatorio sarà di grande utilità nel mappare l’intera spesa previdenziale e valutare gli effetti di specifiche misure riguardanti la riduzione degli esodi aziendali e il ricambio generazionale», ha spiegato la stessa Presidente del Consiglio anticipando il primo obiettivo dell’organo, ovvero lo studio sugli anticipi pensionistici. Si cerca così di limitare l’utilizzo delle quote e degli scaloni previdenziali: «Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, per arrivare a soluzioni migliori in una materia molto complessa», ha concluso Meloni facendo intuire come la prossima riforma pensioni, che dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2024, dovrà essere strutturale e non più “sperimentale”. (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI SALVINI
Partecipando alla festa della Lega di Treviglio, Matteo Salvini, come riporta bergamonews.it, ha parlato anche di riforma delle pensioni. “Al tema del lavoro, che è e resta una priorità e che il tempo del reddito di cittadinanza è finito, associo anche quello delle pensioni. E mi spiace constatare che la signora Fornero, che dovrebbe chiedere scusa anziché continuare a dire la sua in maniera disdicevole su questo Governo, è tornata parlare. A lei dico: Elsa, stai serena, noi andiamo avanti per cinque anni, per mantenere tutti gli impegni, comprese le pensioni. Mettiti il cuore in pace”, ha detto il leader del Carroccio, che ha aggiunto: “L’obiettivo per noi è quota 100, anzi 41. E se a Bruxelles, a qualcuno non piace l’autonomia, la riforma delle pensioni che abbiamo immaginato e altro, dico che mi dispiace, ma anche che noi andremo fino in fondo”. Rispetto all’Europa ha poi detto: “Dobbiamo essere pronti al voto per l’anno prossimo: è un capitolo fondamentale per la nostra politica, perché in quella sede si deciderà anche della vita e della morte delle fabbriche italiane”.
LE PAROLE DI TORTORELLI (UIL)
Il Segretario generale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli, come riporta sassilive.it, ricorda che “il divario salariale aumenta le disuguaglianze tra le famiglie italiane e quelle con più difficoltà continuano a rimanere indietro, sole a confrontarsi con le difficoltà di questi tempi bui e senza adeguate protezioni sociali. È un ulteriore indicatore che il disegno di autonomia differenziata così come voluto dal Governo, con la proposta persino di consentire a Regioni del Nord di ‘premiare’ lavoratori pubblici con aumenti salariali, penalizzerebbe ulteriormente i nostri lavoratori. La realtà è che il lavoro dipendente non protegge più dai rischi, basta pensare che in povertà relativa si trova circa il 10% degli occupati. Inoltre, i pensionati, con pensioni medie di circa il 20% inferiori a quelle del Nord (per quanto riguarda le donne scendono di circa il 28% rispetto a quelle degli uomini), usati sempre come bancomat, sono tra quelli più esposti all’erosione del potere d’acquisto”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BERLUSCONI
Intervistato dal Giornale, l’ex Premier Silvio Berlusconi evidenzia che il percorso intrapreso dal Governo “è quello giusto, sul piano della riduzione della pressione fiscale (a proposito della riduzione del cuneo, ndr), dell’aumento delle pensioni più basse, della riforma della giustizia, delle infrastrutture, ad iniziare dalle grandi opere come il Ponte sullo Stretto. Tutte cose che in campagna elettorale avevo indicato come indispensabili e che ora il governo Meloni sta realizzando”. Per il leader di Forza Italia, “naturalmente ci vorrà tutta la legislatura, e noi siamo attivamente impegnati ad appoggiare e a sostenere con lealtà e spirito costruttivo l’Esecutivo per realizzare questi impegni”.
LA NOTA DI RONZULLI
Le parole di Berlusconi sono state commentate a stretto giro da Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, che in una nota evidenzia che “il nostro Governo sta cominciando a realizzare le riforme che dal ’94 il presidente Berlusconi ha indicato come necessarie, dalla riduzione delle tasse all’aumento delle pensioni minime, dal miglioramento della rete infrastrutturale alla riforma della giustizia. Questo è il traguardo che ci indica. Questo, il viaggio che abbiamo cominciato”. Intanto la Consigliera regionale del Friuli Venezia Giulia Manuela Celotti, come riporta udineoggi.news, spiega che “fino a che non avremo il coraggio di rivedere e ampliare i servizi a supporto delle famiglie, asilo nido in primis, il problema dell’occupazione femminile e del gap sulle retribuzioni, sulla carriera e poi sulle pensioni non si supererà”.
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