QUANDO CONVIENE IL RISCATTO DELLA LAUREA

In un articolo pubblicato su MoltoEconomia, inserto economico del Messaggero, si affronta il tema della convenienza o meno del riscatto della laurea agevolato ai fini pensionistici. Luca Cifoni evidenzia che “se l’obiettivo è avvicinare il più possibile il traguardo della pensione, allora in generale il riscatto scontato si rivelerà vantaggioso soprattutto per chi ha iniziato a lavorare relativamente presto”. Il giornalista spiega che “naturalmente eventuali novità legislative cambierebbero il quadro. Ad esempio la riduzione a 41 anni del requisito per lasciare il lavoro a prescindere dall’età (è una delle proposte in campo) renderebbe più facilmente raggiungibile la pensione anticipata attraverso il riscatto, soprattutto se i 41 non fossero poi da incrementare in base alla speranza di vita”. C’è però anche da ricordare che “il 2022 che si è concluso da poco fa registrare una riduzione delle domande di riscatto, agevolate e non: complessivamente scendono a circa 35 mila dalle oltre 60 mila dell’anno precedente”.



LE PAROLE DI CALEANDRO (UIL)

Doriana Caleandro, coordinatrice Pari Opportunità della Uil di Taranto, come riporta pugliapress.org, è intervenuta sul gap di genere esistente nelle pensioni, ricordando che “se per gli uomini l’assegno medio è di 1.381 euro, per le donne si ferma a 976 euro al mese con una differenza di circa il 30%, che in denaro si traduce mensilmente in 400 euro in meno per le donne. Eppure sulle 779.791 pensioni erogate nel 2022 le donne sono 437.596 contro 342.195 degli uomini”. Per la sindacalista, “ancora ad oggi molti non hanno la reale percezione di questo gap perché si usano parametri che fanno un’istantanea del momento non stimandola in base all’intero arco lavorativo. E proprio a fine rapporto lavorativo questo divario diventa tristemente palese: siamo lontani da una vera parità salariale”. Dunque, il sindacato deve intervenire con la contrattazione per incentivare “il welfare, il sostegno alla genitorialità e una migliore conciliazione dei doveri casa/lavoro” per abbattere le discriminazioni di genere.



LA PROPOSTA DI BRAMBILLA

Intervistato dal Corriere della Sera, Alberto Brambilla spiega che Itinerari Previdenziali ha pronta una proposta per cercare di rilanciare l’occupazione al Sud, tramite la creazione di Zaas, Zone ad alta accoglienza sociale. L’obiettivo è quello di cercare di attrarre pensionati dall’estero, come sono stati in grado di fare altri Paesi come Portogallo e Tunisia, in comuni del Mezzogiorno “che non siano ad alta densità criminale, e per questo sarà prioritaria una relazione della magistratura, e poi che dispongano di raccolta differenziata, di una buona viabilità, che abbiano almeno una o due postazioni di assistenza sanitaria, degli sportelli bancari, un poliambulatorio e una buona igiene urbana. Se tutti questi requisiti ci sono, il Comune acquista la qualifica di Zona ad alta accoglienza sociale: in Portogallo ci sono già centinaia di migliaia di pensionati, se al Sud ne arrivassero centomila in due anni a fronte degli ottocentomila che se ne sono andati in 20 anni sarebbe un bel risultato”. In questo modo ci sarebbe domanda di servizi che creerebbe posti di lavoro.



IL DIALOGO NECESSARIO TRA I SINDACATI

Rossano Rossi è il nuovo Segretario generale della Cgil Toscana e il suo omologo in Uil, Paolo Fantappiè, come riporta nove.firenze.it, ha voluto congratularsi con lui ricordando che “la Uil Toscana non farà mancare lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto il dialogo tra le Organizzazione Sindacali in questi anni in Toscana. Siamo convinti che sia necessaria una fase nuova nel confronto, anche partendo da orizzonti diversi, per ritrovare una unità sindacale come chiave di volta per affrontare le grandi sfide su lavoro, salario, precarietà, pensioni, giovani che ci attendono. La Toscana può fare da modello per rimettere nella giusta carreggiata il dialogo tra Cgil, Cisl e Uil e ritrovare una prospettiva comune”. Intanto il Mef, come riporta Ansa, fa sapere che a gennaio il saldo del settore statale si è chiuso con un fabbisogno di 7 miliardi di euro: un forte aumento rispetto a gennaio 2022 (902 milioni) ascrivibile anche “all’aumento della spesa previdenziale, dovuto all’erogazione dell’assegno unico e alla rivalutazione delle pensioni”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BOMBARDIERI

Con un post sulla sua pagina Facebook, il Segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri critica il Governo e la scelta fatta in Legge di bilancio su Opzione donna: “Abbiamo parlato tanto di pari opportunità, della necessità di riconoscere il doppio lavoro delle donne. Ma alla prima occasione si è scelto di colpire Opzione donna! Ora alle donne sarà permesso andare in pensione a 60 con una penalizzazione del 30%. E per cosa? Per un risparmio di 90 milioni in manovra! E allora diciamolo chiaramente: se vogliamo essere coerenti alle donne deve essere permesso di andare in pensione prima, a 58 anni. Non oltre. La scelta del Governo di cambiare le regole del gioco a pochi minuti dalla fine della partita è una vergogna nazionale!”.

L’ANALISI DI ITINERARI PREVIDENZIALI

A proposito di donne e pensioni, in un articolo pubblicato sul sito di Itinerari Previdenziali Mara Guarino evidenzia che è sì corretto dal punto formale evidenziare l’esistenza di un gap di genere nell’importo degli assegni percepiti, “ma non da quello sostanziale”, anche perché “le pensionate registrano un maggior numero di prestazioni pro capite”. Oltretutto, “l’ordinamento italiano riserva in realtà alla platea femminile alcune piccole agevolazioni” “come compensazione di una maggiore difficoltà nel conciliare lavoro e vita familiare che, anche per ragioni storiche e culturali, si traduce in nastri contributivi più brevi e frammentati”. Occorre, quindi, migliorare la condizione lavorativa delle donne “per superare le disparità tra i generi anche in chiave pensionistica”.

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