RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BRACCINI

Commentando le misure di riforma delle pensioni contenute nella manovra, Massimo Braccini, Segretario generale della Fiom Toscana, Livorno e Grosseto, evidenzia che “se un Governo si era posto l’obiettivo di modificare, o abrogare o aggiustare il sistema previdenziale, doveva avere anche chiaro dove andare a prendere le risorse”. Invece, “si va verso una stretta alla spesa, e di conseguenza si uscirà con più difficoltà dal lavoro”. Il sindacalista, come riporta serchioindiretta.it, spiega che “vi è un grave inasprimento per accedere al pensionamento anticipato, si ritorna a 63 anni di età e 35 anni di contributi per le donne e 36 per gli uomini, in un contesto nazionale dove la condizione femminile è ulteriormente penalizzata”.



LA PRIORITÀ SULLE PENSIONI

Tutto questo mentre sarebbe invece necessario “estendere la flessibilità nell’accesso alla pensione, permettendo alle lavoratrici e ai lavoratori di poter scegliere quando andare in pensione e senza penalizzazioni, a partire dai 62 anni di età e comunque con 41 anni di contributi a prescindere dall’età”. Per Braccini, “intervenire sul sistema previdenziale resta una priorità, perché a breve rischiamo di trovarci di fronte ad una emergenza sociale. Vi è poi il problema dell’adeguamento delle condizioni pensionistiche alla speranza di vita e bisogna dare sostegno alle categorie più deboli”. Inoltre, “vi è la necessità di dar vita alla creazione di una pensione contributiva di garanzia che consideri anche i periodi di disoccupazione e basse retribuzioni, in modo da assicurare a tutti un assegno pensionistico dignitoso”.



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