Il governo Meloni si sta preparando due tavoli di lavoro previsti per settembre e utili a formulare la riforma pensioni 2023Def e probabilmente all’interno della legge di bilancio 2024 che sarà approvata entro la fine di dicembre, entreranno soltanto alcune normative che costituiranno gli elementi minimi di una riforma strutturale sulle pensioni che invece sarà proposta e approvata soltanto entro il 2024, con relativa entrata in vigore a partire dal primo gennaio 2025.
Riforma pensioni 2023: come agisce la cristallizzazione del diritto
Ma chi riuscirà ad andare in pensione con quota 103, potrà ottenere anche il nuovo bonus Maroni: ma di che cosa stiamo parlando? Vediamolo nel seguente articolo. La pensione 2023. Il sistema pensionistico italiano ha introdotto la quota 103 come misura ponte per ottenere un pensionamento anticipato. Coloro che invece raggiungono i requisiti di età e contributi possono scegliere di uscire dal mondo del lavoro e accedere alla pensione attraverso anche il cosiddetto bonus Maroni.
Si tratta di un’agevolazione per chi entro il 31 dicembre 2023 avrà raggiunto i 62 anni di età e 41 anni di anzianità contributiva. In questo modo sarà possibile accedere alla pensione anticipata con quota 103 che, soltanto in questi casi, potrà cristallizzare in diritto. La cristallizzazione del diritto consente di far valere a proprio beneficio questa legge anche quando sarà sostituita da una legge successiva. Si potrà richiedere dunque quota 103, soltanto in presenza di questi requisiti, entro cinque anni dalla maturazione del requisito richiesto (ossia il paletto dell’età anagrafica e contributiva entro il 31 dicembre di quest’anno).
Riforma pensioni 2023: in cosa consiste il bonus Maroni
La domanda può essere effettuata sia telematicamente accedendo al sito web dell’INPS utilizzando Spid, Cie oppure Cns oppure utilizzando i servizi telematici offerti dai patronati riconosciuti dalla legge e contattando il contact center integrato.
Con il bonus Maroni se un lavoratore percepisce uno stipendio di 2000 euro lordi al mese avrà diritto a un incremento di 183,60 al mese, perché è previsto uno sgravio contributivo offerto anche a coloro che accederanno la pensione attraverso quota 103, ma anche coloro che invece scelgono di continuare a lavorare anziché andare subito in pensione.