LE PAROLE DI FRENI

Federico Freni spiega che il Governo intende “rinsaldare e rinnovare” il rapporto con le Casse di previdenza dei professionisti, “disegnando una cornice di principi guida all’interno della quale ogni Cassa avrà la libertà di disciplinarsi in autonomia, perché conosce e sa come gestire il proprio sottostante”. Come riporta Affari & Finanza, l’inserto economico di Repubblica, il sottosegretario all’Economia ritiene che sia “sensato immaginare una fiscalità più vantaggiosa per le Casse nel momento in cui divengono un partner dello Stato: tassare le plusvalenze con la stessa aliquota cui è assoggettato chi investe, ad esempio, in prodotti speculativi, non aiuta certo l’investimento”. Dunque, la tassazione potrebbe essere abbassata al 20% o al 23%, obbligando poi le Casse a investire a favore dei propri iscritti la differenza con l’attuale aliquota al 26%. “L’indirizzo del Governo aiuterà a sviluppare gli investimenti sul territorio nazionale, promuovendo una logica di sviluppo e di crescita in sintonia con il sistema Paese. Cresciamo tutti, cresciamo insieme”, aggiunge Freni.



LE POSSIBILI MIGLIORIE ALLA RIFORMA PENSIONI DI QUOTA 41

Dopo la conferma della Ministra Calderone sulla riforma pensioni che possa calcare le linee fondamentali della Quota 41, restano aperte le possibili migliorie alla legge per il momento sperimentale ma che potrebbe essere integrata da dopo il 2023. Sul portale di “L’Italia che Merita” ieri venivano messe nero su bianco i possibili accorgimenti alla riforma che punta a far uscire dal mondo del lavoro dopo 41 anni di contributi.



«La strada della strutturalità di Quota 41 quale requisito minimo contributivo di accesso alla finestra pensionistica indipendentemente dall’età anagrafica non sembra essere l’opzione migliore, apparendo finanche in contrasto con l’annunciato riferimento alle future generazioni ed alla volontà di prevedere meccanismi che tutelino il diritto previdenziale anche a fronte di un mercato del lavoro che spesso comporta carriere discontinue», affermano da “Italia che Merita” illustrando 4 principali direttrici di intervento

1- incentivazione del sistema di ricambio generazionale all’interno del mondo del lavoro, anche prevedendo forme sostenibili di compartecipazione fra oneri a carico del datore di lavoro e dello Stato
2- accesso a forme pensionistiche più compatibili con le esigenze personali e sanitarie del lavoratore, disancorando il maccanismo di innalzamento ed adeguamento automatico dell’età pensionabile rispetto all’aspettativa di vita ISTAT
3- potenziamento della previdenza integrativa, che dovrà marciare di pari passo con quella obbligatoria
4-utilizzo di sistemi di rivalutazione delle pensioni minime legandole ai processi inflattivi. (agg. di Niccolò Magnani)



LE DICHIARAZIONI DI CALDERONE

Intervistata dal Messaggero, Marina Calderone ha risposto a una domanda relativa a Quota 41 quale possibile futura misura di riforma delle pensioni, spiegando che la questione è presente nel confronto con le parti sociali e si faranno tutte le verifiche di sostenibilità necessarie. Il nostro focus, oltre ad analizzare altre ipotesi di anticipo pensionistico, tuttavia, è anche su misure che garantiscano la semplificazione del sistema attuale, specie nel dialogo tra le gestioni e i vari ordinamenti, oltre che nell’introduzione di benefici pensionistici più stabili, razionali e chiari per le categorie più deboli riconfermando la coerenza e la sostenibilità del sistema”. La ministra del Lavoro ha spiega che su Opzione donna “stiamo facendo tutte le valutazioni, tenendo conto anche del numero di possibili adesioni”, mentre “alla previdenza complementare va dato certamente un nuovo impulso per permettere ai più giovani di costruirsi un futuro pensionistico solido. In questo senso potrebbe essere utile riaprire una riflessione sul silenzio assenso”.

LE PAROLE DI MELONI (FNP-CISL)

Come riporta bergamonews.it, Giacomo Meloni, Segretario generale della Fnp-Cisl di Bergamo, commentando i dati sull’importo degli assegni pensionistici erogati nella città orobica, evidenzia come occorra “adottare una rivalutazione adeguata all’inflazione, che salvaguardi il potere d’acquisto delle pensioni, agendo inoltre sula leva fiscale, riducendo le tasse ai pensionati e ai lavoratori dipendenti. Oggi, l’inflazione e il caro spesa mettono ancora più in difficoltà queste persone, spesso sole, e che da sempre faticano a sbarcare il lunario. Un pensionato su tre, tra i 328mila della provincia, è in stato di povertà, o la raggiungerà prestissimo se non ci sarà un intervento utile a invertire la tendenza. Peraltro, riteniamo positivo si sia avviato il confronto con il Governo per definire una riforma delle pensioni che preveda la possibilità di pensionamento a 62 anni di età o con 41 anni di contributi, il ripristino di Opzione Donna, la pensione di garanzia per i giovani con occupazione discontinua, il rilancio della previdenza complementare, l’ampliamento dei lavori gravosi e usuranti”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CUPERLO

Intervistato da money.it, Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd, ricorda che “il centrosinistra nelle due precedenti legislature ha investito oltre venti miliardi nella correzione della Fornero. Con le salvaguardie per gli esodati, il rinnovo di ‘Opzione donna’ che l’ultima manovra riduce a poca cosa, e in una serie di tipologie di lavori gravosi e pesanti, gli usuranti sono esclusi dalla Fornero, per garantire l’uscita a lavoratrici e lavoratori di settori ad alto logoramento fisico e non solo. Quella è la strada sulla quale insistere perché a sessant’anni sopra una impalcatura non si deve salire. Le risorse fanno parte di una riscrittura complessiva de nostro sistema di welfare, che non può più sopportare un peso sbilanciato solamente sul contributo del lavoro dipendente e dei pensionati stessi”.

L’INIZIATIVA DELLA CASSA FORENSE

Intanto la Fondazione Studi Consulenti del lavoro, tramite una risposta a una domanda posta all’esperto pensioni del sito di Repubblica, ricorda che il trattamento di isopensione non è soggetto ad alcuna rivalutazione. La Cassa Forense, invece, come riporta Ansa, ha ampliato “la sua offerta digitale per gli utenti, aumentando il numero delle pratiche che si possono effettuare completamente on line. Dopo la richiesta di pensione di vecchiaia, funzione sviluppata sul portale a partire dal gennaio 2022, alle istanze trasmissibili in modalità telematica andranno ad aggiungersi – a partire dal 1 febbraio 2023 – anche le domande per le pensioni di inabilità e invalidità. Un canale digitale che si aggiunge alla forma tradizionale con i moduli cartacei e che garantisce una modalità sicura e decisamente più rapida, utilizzando le consuete credenziali di accesso al portale”.

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