In attesa che il governo mette mano alla bozza della riforma pensioni2023 che dovrebbe introdurre una nuova normativa per la riforma del sistema previdenziale strutturale e quindi valido anche per i prossimi anni, c’è chi ipotizza che venga riconfermata quota 103. Quello che c’è da sapere è che ormai la possibilità di rivendicare quota 102 è andata ad esaurirsi e tutti quanti potrebbero soltanto richiedere l’accesso a quota 103. Dal 15 marzo 2023 sarà dunque possibile inviare le prime domande per andare in pensione a 41 anni di contributi e 62 anni di età.



Riforma pensioni 2023: i requisiti per richiederla dal 15 marzo

La pensione può essere ottenuta una volta trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti e comunque non prima del 1 aprile 2023. Questo significa che tutte le domande avanzate il 15 marzo 2023 sono relative ai requisiti possibili e che dovranno essere riconfermati una volta che vengano raggiunti i tre mesi dal completamento di tutti i requisiti per una data a partire dal primo aprile 2023.



È bene ricordare che quota 103 ha fondamentalmente tagliato le maxi pensioni e quindi l’importo massimo mensile della pensione anticipata flessibile sarà di 2818,65 che non trova applicazione al raggiungimento del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia ottenibile al raggiungimento dei 67 anni anagrafici.

La decorrenza della pensione non è immediata ma vengono applicate alcune finestre mobili pari a 3 mesi per i dipendenti del privato e sei mesi per i lavoratori pubblici in particolare: chi nel 2022 ha già maturato i requisiti con decorrenza dal prossimo primo aprile se dipendente privato oppure primo agosto Se dipendente pubblico potrà ottenere l’assegno pensionistico. Chi invece ha maturato i requisiti quest’anno ed ha una finestra di tre mesi nel comparto privato e sei mesi nel pubblico, parimenti non potrà andare in pensione prima di agosto.



Un discorso a parte va fatto per i lavoratori della scuola e AFAM deve presentare la domanda di cessazione del servizio entro il 28 febbraio per accedere alla pensione all’inizio del prossimo anno scolastico o accademico. È bene precisare che le domande di pensione per la scuola seguono delle scadenze differenti.

I lavoratori che hanno già maturato i requisiti per quota 103 e decidono di rimanere in servizio possono chiedere una somma corrisposta direttamente in busta paga a carico del lavoratore che è pari al 9,19%. Quindi viene stabilito un esonero relativo al versamento da parte del datore di lavoro con la finalità di incentivare la prosecuzione dell’attività lavorativa.

Riforma pensioni 2023: come presentare la domanda per quota 103

Chiunque voglia presentare la domanda per quota 103 deve accedere dal sito web dell’INPS autenticandosi con l’identità digitale SPID di secondo livello, CNS oppure CIE seguendo il percorso:

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Sarà possibile inviare la domanda per quota 103 anche attraverso un patronato abilitato, oppure chiamando il numero verde 803 164 gratuito da rete fissa oppure il numero da rete mobile 06 164 164.