RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DAMIANO

In un articolo pubblicato su Previndai Media Player, notiziario online del Fondo pensione dei dirigenti industriali, Cesare Damiano ricorda che il 2022 è stato un anno di sofferenza per la previdenza complementare sul piano finanziario, anche se c’è stata una moderata crescita delle adesioni. “Pensiamo, dunque, che, nei ragionamenti di sistema, si debba metter mano a una strategia comune tra gli strumenti di welfare di primo e di secondo pilastro. Strategia che non può prescindere dalle necessità dei lavoratori fragili, categoria sempre in crescita: donne e giovani in particolare, che continuano ad essere più assenti, non solo dalla previdenza complementare, ma anche dal sistema di welfare in generale”.



I TEMI ESSENZIALI DA AFFRONTARE

“Pensiamo principalmente ai giovani del lavoro discontinuo e a coloro che sono entrati nel mondo del lavoro con il sistema contributivo, a partire dal 1996. I quali sono maggiormente soggetti alle turbolenze del mercato del lavoro che – nonostante la recente crescita dell’occupazione che riguarda, però, lavoratori maturi e già specializzati – si concretizzano in periodi di attività precaria o non regolare. Precarietà che mina la costruzione di un’adeguata anzianità contributiva, con un impoverimento della pensione di primo pilastro, ma anche con ostacoli all’ingresso e alla permanenza nei Fondi pensione”, aggiunge l’ex ministro del Lavoro, secondo cui affrontare questi temi è essenziale, “in un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da una congenita difficoltà di crescita qualitativa”.



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