In arrivo un correttivo per quelle classi di lavoratori che hanno scioperato lo scorso 5 dicembre: pare che la manovra 2024 possa essere revisionata per accogliere le rimostranze di alcuni. Ecco cosa potrebbe cambiare relativamente alla riforma pensioni 2023.

Riforma pensioni 2023: i tempi sono stretti ma il governo corre ai ripari

Il Consiglio dei ministri ha già preventivamente approvato e consegnato alle Camere la Manovra 2024 per le discussioni ed i relativi emendamenti: la nuova manovra non è andata giù ai lavoratori e ai sindacati soprattutto per il capitolo che riguarda la riforma pensioni ed il relativo taglio per alcuni. Infatti i lavoratori del settore sanitario nazionale e tutti i dipendenti pubblici con almeno 15 anni di contributi versati prima del 1995 e iscritti alle casse exINPDAP si vedrebbero decurtare le pensioni e per questo sono scesi in piazza lo scorso 5 dicembre 2023, costringendo il governo Meloni ad un correttivo d’emergenza.



Allo sciopero di medici ed infermieri lo scorso 5 dicembre seguirà un nuovo sciopero il prossimo 18 dicembre che riguarda le altre sigle della Intersindacale medica. Intanto il governo Meloni ha promesso un correttivo, ma ancora non sono resi noti i termini precisi.

Con il maxi emendamento che il governo si accinge ad apportare dovrebbero essere escluse dal taglio sulle pensioni (che vale migliaia di euro all’anno) le pensioni di vecchiaia e quelle di anzianità .
La manovra correttiva dovrebbe avvenire dunque attraverso un maxi-emendamento, anche perché c’è un impegno dei partiti di maggioranza a non presentare proposte di cambiamento alla Manovra 2024. Quindi, sarà direttamente l’esecutivo a provvedere. Secondo quanto dichiarato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, entro questa settimana il Governo dovrebbe depositare gli emendamenti. Tuttavia ancora non si conosce la sostanza delle modifiche che saranno apportate.



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