LE PAROLE DI FURORE
Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, va all’attacco del Governo e della misura di riforma delle pensioni contenuta nella manovra che interviene sull’importo dei futuri assegni di alcuni dipendenti pubblici, evidenziando come essa, insieme alle modifiche del meccanismo di indicizzazioni, porterà, stando alle stime dell’Upb, a risparmi futuri per quasi 33 miliardi di euro, “una cifra considerevole che dimostra la volontà del governo di fare cassa proprio sulla pelle dei cittadini”. Per Furore, come riporta Ansa, “il Governo si comporta sempre di più come la Troika che in Grecia durante i negoziati sui vari memorandum pretese sacrifici ai pensionati e a chi era in procinto di andare in pensione. Con Meloni e Giorgetti la Troika ce l’abbiamo in casa purtroppo”. Intanto il ministro dell’Economia Giorgetti ha spiegato che la pensione anticipata rispetto a quella di vecchiaia dovrebbe ricondurci all’ammontare dei contributi versati specialmente nel momento in cui questo permette il cumulo del reddito quando si va in pensione di anzianità”.
L’INCONTRO TRA GLI INFERMIERI E IL MINISTRO DELLA SALUTE SULLA RIFORMA PENSIONI
Durante il vertice al Ministero della Salute di questa mattina sono stati messi sul tavolo tutti i temi chiave nella protesta che i sanitari portano avanti da settimane sulla riforma pensioni inserita in Manovra: in particolare, dal mondo degli infermieri giunge chiaro l’invito di Nursing Up con il Presidente del sindacato Antonio De Palma.
«Non è affatto casuale che il nostro atteso faccia a faccia con il Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, sia arrivato alla vigilia della proclamazione ufficiale delle date delle nostre legittime mobilitazioni di protesta da Nord a Sud», spiega il leader di Nursing Up parlando del confronto franco ma “determinato”, che dimostra un dialogo comunque aperto con il Governo. «Il solo pensare di toccare le pensioni dei professionisti dell’assistenza viene visto, da parte loro , come un alto tradimento: sono state queste le parole che mi son sentito personalmente di esprimere al Ministro durante il nostro incontro», spiega il sindacalista degli infermieri che definisce la norma sulle pensioni tagliate come «sciagurata» e che, se messa in atto, «fomenterà le fughe dal SSN, le dimissioni volontarie e la richiesta di pensionamenti anticipati». (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI PETRICCIOLI E SBARRA
La Fp della Cisl ha incontrato una delegazione del ministero della Salute per discutere della misura di riforma delle pensioni contenuta nella Legge di bilancio che interviene sulle quote retributive delle future pensioni di alcuni dipendenti pubblici. Come spiega il Segretario generale Maurizio Petriccioli, il sindacato ha ribadito la necessità che tale misure venga ritirata e non semplicemente modificata. Intanto il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite di “Giù la maschera”, trasmissione di Rai Radio 1, ha spiegato di ritenere sbagliata “la stretta sulle pensioni, questa ulteriore penalizzazione per chi ricorre a Quota 103, assolutamente inaccettabile ridurre le aliquote e i rendimenti per medici, infermieri, personale di enti locali, maestre d’asilo. Non ci piace questa stretta ulteriore sull’Ape sociale e Opzione donna. Avevamo chiesto una risposta forte rivolta ai giovani con una persona contributiva di garanzia, avevamo sollecitato l’adesione alla previdenza complementare, così come pensiamo che in questo paese bisogna sbloccare le assunzioni, di medici, infermieri”.
GLI AUMENTI DEGLI ASSEGNI IN ARRIVO
Come ricorda Libero, “tra pochi giorni l’Inps rilascerà sul suo portale il nuovo cedolino e questa volta non mancheranno sorprese. In positivo. Infatti il gruzzolo che arriverà nelle tasche di chi percepisce l’assegno sarà costituito dal dato base rivalutato sull’inflazione stimata (e finale) del 2022, dalla tredicesima e dal bonus che verrà accreditato solo ad alcuni aventi diritto”. Il quotidiano milanese evidenzia anche che “sulla tredicesima non vengono applicate una serie di detrazioni e dunque l’importo accreditato sarà leggermente più basso di quello del rateo puro della pensione. Dunque occhio alla differenza tra assegno e tredicesima, il netto accreditato risente di un regime fiscale diverso”. Inoltre, viene spiegato che per via degli arretrati relativi all’inflazione effettiva del 2023, “gli assegni che vanno da un minimo di 544 euro a un massimo di 570 arriveranno 44,66 e 46,82 euro in più. L’aumento una tantum si fa più interessante però man mano che si sale con l’importo base”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DURIGON
Intervistato da ciociariaoggi.it, Claudio Durigon spiega che “sulle pensioni continuiamo a lavorare per il completo superamento della Legge Fornero. Nonostante questa non sia la finanziaria della riforma pensionistica, rappresenterà un passo ulteriore verso la ‘Quota 41’ piena, da attuare entro la fine della legislatura. Siamo riusciti a mantenere il requisito dell’età pensionabile restando nell’ambito di ‘Quota 103’, nettamente migliorativa rispetto alla situazione prospettata con ‘Quota 104’ con finestre. I vincoli, nell’ottica di un equilibrio generale della manovra, consentiranno comunque flessibilità in uscita. Ad esempio, abbiamo eliminato il requisito di dover maturare 1,5 volte la pensione minima per accedere a quella di vecchiaia”.
LE PAROLE DI BERTOLASO
Il sottosegretario al Lavoro parla anche della misura riguardante l’aliquota di rendimento della quota retributiva delle pensioni di alcuni dipendenti pubblici e riconosce che “ci sono delle criticità e le stiamo affrontando, anche nell’ottica di evitare che il ricalcolo dei rendimenti pensionistici spinga i medici ad optare per la pensione subito. Tema, tra l’altro, che non riguarda solamente i medici, ma, ad esempio, anche il personale degli enti locali. Il maxiemendamento sarà utile per affrontare queste e altre problematiche, alle quali stiamo lavorando in sinergia con gli altri ministeri. L’importante sarà trovare il giusto equilibrio e valorizzare ogni categoria professionale”. Intanto, come riporta Ansa, Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, fa sapere di aver avuto “garanzie precise e personali dal ministro dell’Economia che questo problema verrà superato e risolto”.
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