RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DURIGON

Claudio Durigon risponde alle critiche piovute sul Governo e sulle sue scelte in tema di riforma delle pensioni operate attraverso la Legge di bilancio. “Non è assolutamente un peggioramento della legge Fornero. Anzi, abbiamo sistemato alcune storture, ad esempio con la Fornero si poteva andare in pensione di vecchiaia a 67 anni ma si doveva percepire almeno 1,5 volte la minima. In questa finanziaria abbiamo tolto questo limite. Poi, abbiamo continuato ad inserire flessibilità in uscita con Ape social o l’attuale Quota 103. Parliamo di una platea di 50mila persone che usciranno dal mondo del lavoro nei prossimi due anni. È solo il primo passo verso il completo superamento di quella legge”, spiega il sottosegretario al Lavoro in un’intervista a pensionipertutti.it.



L’OBIETTIVO DI QUOTA 41

Durigon ribadisce anche che “Quota 41 resta uno degli obiettivi principali di questo Governo. Non siamo nemmeno a metà legislatura, è naturale trovare delle situazioni di difficoltà durante il percorso, soprattutto in un contesto economico come questo. Dall’altro punto di vista gli indicatori sull’occupazione continuano a migliorare e abbiamo fiducia che questo trend subisca un’ulteriore impennata. È una questione di equilibrio: quando la quota di retributivo calerà a favore del contributivo, avremo le risorse per poter dare la possibilità a chi ha versato 41 anni di contributi di andare in pensione. È una riforma che richiede tempo e lavoro, ma sono certo che riusciremo a portarla a casa prima della fine della legislatura”.



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