LE RICHIESTE DELL’ANP-CIA
A luglio arriverà per alcuni pensionati la quattordicesima, che, secondo il Presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, rappresenta una misura tampone “cui vanno necessariamente affiancati provvedimenti strutturali”. Per la sua associazione resta prioritario aumentare le minime ad almeno 780 euro al mese. La vicepresidente Giovanna Gazzetta ritiene però altrettanto necessario “modificare le regole previdenziali per le donne, oggi assai penalizzanti. Ricordiamo, infatti, che la quattordicesima ha un importo variabile a seconda della contribuzione con cui è stata liquidata la pensione, elemento che sfavorisce le donne, che hanno alle spalle una carriera lavorativa spesso discontinua”. Ecco perché, evidenzia il Presidente di Anp-Cia Del Carlo, “nonostante alcuni miglioramenti, che apprezziamo, il nodo delle pensioni basse resta aperto. Manca ancora il riconoscimento pieno del diritto a una pensione dignitosa, capace di garantire l’autonomia economica delle famiglie”.
LA MINISTRA CALDERONE STRIGLIA (ALCUNI) SINDACATI SULLA RIFORMA PENSIONI”
Dopo le critiche piovute addosso al Governo Meloni per il tavolo della riforma pensioni, la Ministra del Lavoro Marina Calderone l’indomani del nuovo vertice risponde a tono sottolineando gli elementi positivi del confronto e anche qualche piccola “strigliata” alle sigle che hanno contestato l’agire dell’esecutivo.
Non li cita direttamente ma il riferimento è più che mai ovvio su Cgil e Uil, le uniche due sigle a bocciare completamente l’impianto di proposte sulle pensioni presentate dal Ministero: «In questi giorni di confronto ai tavoli sulla salute e sicurezza sul lavoro e sulle pensioni – spiega il ministro intervenendo ieri alla X Conferenza Nazionale di Confsal – mi sembra ci sia stata una corale dimostrazione di rappresentatività, salvo alcune eccezioni: ma quando su 17 sigle datoriali e sindacali presenti al tavolo, ci sono state solo due voci dissonanti, penso di poter dire che il minimo comune denominatore di quegli eventi sia stata la volontà di mettersi seduti e individuare insieme le soluzioni». Il riavvio dei tavoli che proseguirà per l’intero mese di luglio, conclude Calderone, è stato scelto per non delegare «ad altri le funzioni di responsabilità che attengono al governo che ha il dovere di tradurre in norme le azioni e le scelte e di difenderle in un percorso parlamentare». (agg. di Niccolò Magnani)
DURIGON TORNA SU QUOTA 41
Claudio Durigon, intervistato dal Formiche.net, spiega che “ci potranno anche essere divisioni, ma con le parti sociali siamo per lo meno d’accordo su un punto: la necessità di superare la legge Fornero”. Il sottosegretario al Lavoro aggiunge che resta l’intenzione di arrivare a Quota 41 e che “la riforma complessiva del sistema pensionistico è un obiettivo di legislatura. Già qualche correttivo è stato applicato, ma i prossimi passi in avanti si avranno solo quando sapremo con certezza le risorse a disposizione da inserire nella prossima finanziaria”. Durigon evidenzia anche che Quota 41 “gioverebbe anche alle aziende”, perché “se l’obiettivo della misura è quello di garantire flessibilità in uscita, allo stesso modo ci sarà flessibilità in entrata. Per le aziende investire sul nuovo personale deve essere una forma di investimento per il futuro e per garantire il turnover. Tra l’altro di questa misura ne potrebbero beneficiare anche le micro-pmi differentemente da quanto accade adesso con strumenti come la Isopensione, di quali usufruiscono solo i grandi gruppi imprenditoriali”.
LE PAROLE DI PROIETTI
Intervistato da pensionipertutti.it, Domenico Proietti esprime un giudizio negativo sull’ultimo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Infatti, evidenzia il Segretario confederale della Uil, “non c’è stata una risposta in merito alla questione del superamento della legge Fornero, che non permette l’accesso alla pensione prima dei 67 anni. Così come non c’è stata nessuna conferma sulla proroga di quota 103; il che vorrebbe dire avere come unico canale di uscita dal mondo del lavoro le anacronistiche regole imposte dalla Fornero”. Inoltre, “non c’è stata alcuna risposta neppure in merito alla pensione di garanzia per i giovani; altro tema su cui la Uil si batte con forza ormai da tempo, date le enormi difficoltà con cui i giovani riescono oggi a trovare un lavoro che sia stabile e duraturo e che permetta loro di versare in modo continuativo i contributi e per cui l’istituzione di una pensione di garanzia che copra i vuoti contributivi e che valorizzi i periodi di formazione e di disoccupazione risulterebbe fondamentale”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DURIGON
Claudio Durigon fa sapere che durante l’incontro con i sindacati di lunedì, il Governo ha spiegato ai sindacati che “sicuramente nella realizzazione del nuovo sistema pensionistico metteremo in campo un’azione per le donne, al 90% resterà Opzione donna, che però è uno strumento molto invasivo visto che prevede una decurtazione del 30% degli assegni. Però, sicuramente, già oggi con gli strumenti che abbiano possiamo dare ristori alle donne anche molto più esaustivi. Stiamo studiando anche questo: dobbiamo capire qual è lo strumento giusto da adottare”. Più in generale, il sottosegretario al Lavoro, intervistato dalla Stampa, spiega che “ai sindacati abbiamo illustrato tutte le azioni che si possono mettere in campo, da un minimo di garanzia, che può essere rappresentato dalla proroga che si può dare per assodata di Quota 103, ad altre misure che possiamo prendere”.
LA PRECISAZIONE SU QUOTA 41
Riguardo Quota 41, “se sarà fatta quest’anno o comunque il prossimo lo vedremo. Ma sia come Lega che come governo vogliamo senz’altro portare a casa questo risultato”. Durigon sottolinea anche che “è da un po’ che ho incarichi di governo e non ho mai visto a giugno fare incontri definitivi su temi che riguardano la legge di bilancio che si presenta a fine anno. È vero che c’è il Def che dà un indirizzo e poi c’è la Nota di aggiornamento, ma poi neanche questa riesce a dare indicazione del tutto pertinenti rispetto ai provvedimenti che si vanno ad adottare. Pretenderlo lascia un po’ basiti”. Quindi, “prima bisogna capire la consistenza delle risorse e conoscere la sostenibilità delle varie misure e poi possiamo dare le risposte migliori”.
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