LE PAROLE DI PACIFICO
Marcello Pacifico ricorda che “dopo 11 anni dalla riforma Fornero, anche in Francia si va verso la riforma del sistema pensionistico, ma con un’età pensionabile di 64 anni”. Il Presidente nazionale del sindacato della scuola Anief, come riporta Teleborsa, aggiunge che noi “siamo d’accordo con l’ipotesi di Quota 41, cioè ad andare in pensione con 41 anni di contributi, ma bisogna riconoscere la gratuità della formazione universitaria, dei contributi per tutto il personale e il burn-out per il personale scolastico e bisogna riconoscere, ancora, il lavoro gravoso e la maternità”. Anief da tempo porta avanti queste richieste, come pure quella riguardante l’introduzione di una finestra pensionistica specifica per chi lavora nella scuola e spiega che queste “sono tutte proposte che noi porteremo avanti e che stiamo portando avanti col Ministro del lavoro e con il Governo”. Resta da vedere se verranno accolte e tradotte in provvedimenti.
PENSAMI SU INPS MOBILE
Come riporta Adnkronos, l’Inps fa sapere che il suo servizio Pensami, acronimo di Pensione a misura, oltre che sul web è disponibile anche sull’app Inps Mobile nella sezione “Servizi – senza autenticazione”. Dunque, “inserendo in modo anonimo e senza autenticazione pochi dati anagrafici e quelli relativi alla contribuzione, il simulatore fornisce informazioni riguardanti le pensioni a cui è possibile accedere (sia nelle singole gestioni previdenziali sia cumulando l’intera contribuzione)”. Di fatto il servizio “fornisce una consulenza pensionistica ‘fai da te’ per scoprire quando e come andare in pensione cumulando tutta la contribuzione; permette di conoscere le principali pensioni e alcuni istituti per anticipare l’accesso alla pensione; non fornisce informazioni sugli importi delle pensioni, né sulle pensioni previste per determinate categorie di lavoratori (es. piloti, poligrafici, militari, ecc.); non utilizza le informazioni presenti nella banca dati dell’Inps: l’utente deve inserire i dati per simulare diversi scenari pensionistici”.
LE PAROLE DI LEO
Come riportato dal Sole 24 Ore, Maurizio Leo, nel corso del suo video intervento agli Stati generali della previdenza organizzati dall’Adepp, associazione che rappresenta le Casse di previdenza dei professionisti, ha confermato che con la riforma fiscale “si è pensato di allineare il trattamento tributario dei fondi pensione con quello applicato alle Casse di previdenza tra cui ora c’è un disallineamento e quindi, anche per le Casse, di arrivare ad un’aliquota impositiva del 20% su rendimento degli investimenti”. Il viceministro dell’Economia ha espresso l’auspicio che “parte delle risorse che si otterranno da questo risparmio possano essere indirizzate in investimenti in titoli del debito pubblico”- Da parte sua, il Presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, ha quantificato l’entità del risparmio, spiegando che “le Casse di previdenza hanno versato all’erario 765 milioni, l’abbassamento dal 26 al 20% vale tra i 10 e i 12 milioni a punto”. Considerando l’abbassamento dell’aliquota di sei punti, il risparmio sarà compreso tra i 60 e i 72 milioni di euro.
LA NUOVA SCADENZA SUI LAVORI USURANTI
Come ricorda Italia Oggi, il ministero del Lavoro ha concesso più tempo ai datori di lavoro per la comunicazione obbligatoria delle attività usuranti svolte dai propri dipendenti nel 2022, prorogando la scadenza inizialmente prevista per oggi 31 marzo al 17 aprile. Carla De Lellis spiega che “di comunicazioni sui lavoro usuranti ne esistono due: la prima è quella c.d. d’inizio attività; la seconda è quella c.d. di monitoraggio (in scadenza e prorogata)” e la prima “è obbligatoria per le lavorazioni ‘a catena’: va fatta entro 30 giorni dall’inizio della lavorazione e, per il caso di mancato adempimento, è prevista la sanzione da 500 a 1.500 euro”. La seconda “comunicazione, c.d. di monitoraggio, invece, è ripetitiva e periodica, cioè annuale, e deve essere trasmessa entro il 31 marzo dell’anno successivo quello al quale si riferisce. Oggi, pertanto, scade il termine per l’invio di quella relativa all’anno 2022, ma il ministero del lavoro ha concesso qualche giorno in più, fino al 17 aprile”.
RIFORMA PENSIONI, L’ESONERO CONTRIBUTIVO PER UNDER 36
Come ricorda Il Sole 24 Ore, “per il 2023, i datori di lavoro privati hanno un aiuto per le nuove assunzioni e stabilizzazioni di ‘giovani’ con meno di 36 anni (35 anni e 364 giorni). Si tratta di un esonero contributivo del 100% dei contributi a carico del datore (premio Inail escluso), con tetto di 8.000 euro annui per 36 mesi, elevati a 48 per chi assume in una sede o unità produttiva in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, escluse le imprese del settore finanziario. Sul fronte dei lavoratori, sono escluse le assunzioni di dirigenti, lavoratori intermittenti e domestici. Per i datori l’agevolazione consiste nel non versare i contributi a proprio carico, nel limite di 8.000 euro annui. Se le assunzioni/stabilizzazioni avvengono con contratto a tempo parziale, il massimale annuo deve essere proporzionalmente ridotto”.
L’ATTESA PER LE PRECISAZIONI INPS
Secondo il quotidiano di Confindustria, “in attesa delle precisazioni dell‘Inps, si presume che l’esonero contributivo non riguardi: la contribuzione al fondo di Tesoreria (per le aziende destinatarie); il contributo, quando dovuto, ai fondi di solidarietà (Dlgs 148/2015); il contributo (0,30%) integrativo della Naspi e destinabile al finanziamento dei fondi interprofessionali per la formazione continua; i vari contributi di solidarietà”. Inoltre, “la struttura dell’incentivo, che di fatto è la riproposizione di un meccanismo introdotto nel 2018 dalla legge 205/2017, prevede che la persona non abbia mai lavorato, per tutta la sua vita, con un contratto stabile, tranne gli eventuali rapporti di apprendistato con datori diversi da quello che ricorre all’assunzione, non conclusisi con il mantenimento in servizio”.
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