LE PAROLE DI CAPONE
Il Segretario generale dell’Ugl Paolo Capone fa sapere che “guardiamo con interesse all’ipotesi allo studio del Governo diretta a incentivare il prepensionamento attraverso la riduzione dell’orario per il lavoratore, che continuerebbe a rimanere alle dipendenze dell’azienda in modalità part time mantenendo i contributi previdenziali in misura piena, mentre l’Inps si incaricherebbe di versare l’altra parte di stipendio”. Riguardo alla riforma delle pensioni più in generale ha aggiunto: “Auspichiamo l’introduzione di meccanismi volti a promuovere la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e a incentivare il turnover generazionale in modo da salvaguardare i diritti acquisiti dai lavoratori e garantire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In tal senso, è fondamentale stabilizzare misure come Opzione Donna e l’Ape sociale, con l’estensione della platea dei lavori gravosi. Ribadiamo la centralità di una proposta come Quota 41, che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa, per superare la Fornero e avviare una riforma del sistema previdenziale improntata ai criteri di equità”.
I DATI INPS SULLE PENSIONI: IMPORTI E DISPARITÀ DI GENERE
Gli ultimi dati Inps contenuti nel Rapporto Annuale mostrano come gli uomini pur essendo circa il 48% del totale concentrano il 56% della spesa previdenziale, ovvero 180,4 miliardi contro i 141,5 erogati alle donne: l’importo annuale medio dei pensionati uomini è di circa 23.182 euro, per il 36% circa superiore a quello delle donne (16.994); calcolando a livello mensile, si ha 1.931 euro per i pensionati e 1.416 per le pensionate.
Le donne perciò ricevono in media 515 euro in meno al mese (dividendo l’importo annuo per 12 mesi), circa il 26,67% in meno di quanto erogato in media ai pensionati: nel complesso generale, in attesa della conferenza anche per il prossimo anno della riforma pensioni di Quota 103, l’importo medio della singola pensione ad oggi è pari a 1.123 euro (per 13 mesi) ma se per quella anticipata la media è di 1.915 euro al mese, per la pensione di vecchiaia è di 889 euro. Come informa ancora la Relazione Inps, «I due terzi delle pensioni anticipate sono erogati agli uomini. Per l’invalidità previdenziale la media di importo per le pensioni vigenti nel 2022 è di 1.018 euro al mese mentre per i superstiti è di 747 euro». (agg. di Niccolò Magnani)
LE PRIORITÀ DELLA CISL
Luigi Sbarra, ai microfoni di Radio Rai 1, ha spiegato che le priorità della Cisl per la legge di bilancio sono due: una manovra espansiva di natura anti”ciclica, che faccia riferimento a una forte accelerazione degli investimenti per la crescita, e misure per lavoro, sviluppo e coesione sociale”. Il Segretario generale della Cisl ha aggiunto che “serve subito una cabina di regia contro l’inflazione, arginare la speculazione, sostenere e difendere redditi e pensioni. E poi un impegno reciproco per rinnovare e innovare i contratti pubblici e privati. Serve una riduzione strutturale del cuneo, detassare le tredicesime, azzerare il prelievo fiscale sugli aumenti contrattuali e un impegno sulla scuola. Inoltre, restituire al sistema pensionistico maggiore flessibilità, sostenibilità e inclusione soprattutto per giovani e donne”. Sbarra ha detto anche che “proprio perché le risorse non sono illimitate, bisogna fare delle scelte, darsi delle priorità. Per noi sono sostenere il lavoro, i redditi delle famiglie, aumentare salari e pensioni, cambiare il sistema previdenziale e tagliare le tasse”.
LE PAROLE DI URSO
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso conferma le notizie di stampa, riportate come abbiamo spiegato anche dal Mattino, riguardo l’intenzione del Governo di introdurre nella Legge di bilancio una misura di riforma delle pensioni che incentivi la cosiddetta staffetta generazionale. Come riporta Ansa, infatti, l’esponente di Fratelli d’Italia, nel corso della presentazione della campagna M.a.d.e., ha detto infatti: “Avevamo proposto una norma per consentire la staffetta generazionale, che permetta per due anni al pensionato di formare un giovane sotto i 35 anni, assunto con contratto a tempo indeterminato, e abbiamo dovuto rinunciare per mancanza di copertura finanziaria. Ma l’intenzione del ministero e delle ministero dell’Economia, con cui la norma è condivisa, è di riproporla ed inserirla nella manovra economica finanziaria”. Resta da capire se effettivamente ci saranno le risorse visti i ristretti margini per la manovra.
RIFORMA PENSIONI, L’IPOTESI SUL TAVOLO DEL GOVERNO
Si avvicina la messa a punto della Legge di bilancio e, come spiega Il Mattino, in tema di riforma delle pensioni “sul tavolo del Governo ci sono nuove misure per implementare la cosiddetta staffetta generazionale, il meccanismo che offre la possibilità ai dipendenti prossimi alla pensione di trasformare (a parità di contributi) il tempo pieno in part time, a patto che il datore di lavoro assuma contestualmente un under 35”. L’idea è quella di fare in modo che a due o tre anni dalla pensione, il lavoratore rimanga “alle dipendenze dell’azienda ottenendo metà stipendio e metà pensione, ma i contributi continuerebbero ad essere versati. In questo modo a 67 anni potrebbe avere un assegno pieno senza le decurtazioni di una Quota 103 o del ricalcolo contributivo di Opzione donna”.
LA RICONFERMA DI QUOTA 103
Inoltre, “grazie a questo sistema i profili senior con elevate competenze potrebbero trasferire il loro know how ai giovani agevolando il ricambio generazionale. L’idea è quella di facilitare il ricorso alla staffetta generazionale eliminando una serie di paletti che finora hanno ingessato la misura”. Per il resto “sul tavolo ci sono diverse riconferme. Per Quota 103, il pensionamento con 41 anni di contributi e 62 di età, servono circa 300 milioni di euro nel 2024. Considerato che per il pacchetto pensioni il Governo al momento ha a disposizione non più di un miliardo e mezzo, il bis di Quota 103 sembra ormai scontato”. Più complicato il nodo relativo alla rivalutazione delle pensioni, con i timori che ci possa essere un’ulteriore stretta dopo quella varata lo scorso anno.
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