LE PAROLE DI PACIFICO

Si avvicina l’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e Marcello Pacifico spiega che “ci faremo sentire anche per dire basta alle quote ‘tampone’, come pure per l’uscita anticipata senza contropartite quasi impossibili da accettare, come avviene per ‘Opzione donna’”. Il Segretario confederale della Cisal, nonché Presidente nazionale dell’Anief, aggiunge che “verificheremo come possono cambiare le modalità di pensionamento, anche attraverso specifiche finestre per il personale scolastico e il riscatto gratuito degli anni universitari come ribadisce sempre il nostro sindacato. Chiederemo, inoltre, la separazione delle spese dell’assistenza dalla previdenza e degli assegni di quiescenza dignitosi”, anche perché “il comparto pubblico ha un’età media altissima, molto oltre i 50 anni, e chi lavora una vita ha tutto il diritto di potersi godere gli ultimi anni con una pensione decorosa e non appena sopra la soglia di povertà”.



LE PAROLE DI SBARRA

Luigi Sbarra ricorda il giudizio positivo della Cisl sul taglio del cuneo fiscale varato a inizio maggio dal Governo, ma evidenzia che ora andrebbe reso strutturale e collegato “a una riforma complessiva del fisco che sia realmente redistributiva e a sostegno delle fasce medie e popolari del lavoro e delle pensioni”. Intervistato dal Quotidiano Nazionale, il Segretario generale della Cisl evidenzia, infatti, che “la leva fiscale è uno strumento decisivo per difendere salari e pensioni colpiti da un’inflazione pesantissima. Per questo apprezziamo che il governo abbia deciso di verificare con maggior attenzione alcuni contenuti della Delega fiscale”. Riguardo invece l’intervento sul contratto a termine previsto nel Decreto lavoro, Sbarra spiega che “la flessibilità deve essere negoziata e molto meglio pagata di come non lo sia ora. Dobbiamo fare in modo che i contratti a termine costino di più rispetto a quelli stabili. E quel di più deve alimentare un fondo di solidarietà nazionale per garantire pensioni dignitose ai giovani”.



LE PAROLE DI BOERI

Come riporta bergamonews.it, la scorsa settimana a Nembro si è svolto il primo incontro della quarta edizione del festival Migliori di Così, il festival delle rinascite, che ha avuto come ospiti Tito Boeri e Nando Pagnoncelli. Tra i temi trattati anche quello delle pensioni, che dovrebbe essere un tema verso cui i giovani dovrebbero mostrare interesse, “in quanto il sistema pensionistico attuale prevede dei contributi da pagare a partire proprio dalla prima occupazione”. “Il consiglio di Boeri è stato quello di prediligere un lavoro con un salario minore, ma con contributi pensionistici maggiori a sfavore di un’occupazione con salario maggiore con contributi minori. Anche questo sistema, però, a causa dell’invecchiamento della popolazione sta diventando sempre meno sostenibile, e le riforme attuate per adattarlo al nuovo contesto sono minime e non sostanziali, e di conseguenza arginano solo in piccola parte il problema del disequilibrio tra lavoratori e pensionati a cui stiamo tendendo sempre più velocemente”.



RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI SUL GENDER GAP

A proposito del gap di genere presente nelle pensioni, Michaela Camilleri, in un articolo pubblicato sul sito di Itinerari Previdenziali, evidenzia che “è indubbiamente vero che le donne rappresentano più della metà dei pensionati (circa il 52%) e percepiscono solo il 44% dell’importo lordo complessivamente erogato per pensioni (137.483 milioni di euro contro i 175.520 pagati agli uomini nel 2021), ma è altrettanto vero che “le pensionate registrano un maggior numero di prestazioni pro capite, in media 1,50 a testa contro le 1,32 degli uomini. Nel dettaglio, le donne rappresentano il 58,5% dei titolari di 2 pensioni, il 68,6% dei titolari di 3 pensioni e il 70,2% dei percettori di 4 e più trattamenti”, ma perlopiù di tratta di “prestazioni di importo mediamente più basso”.

L’IMPORTANZA DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE

L’autrice ricorda anche che “l’ordinamento italiano riserva in realtà alla platea femminile alcune piccole agevolazioni (dall’anzianità contributiva ridotta di un anno per la pensione anticipata passando agli ‘sconti’ per le lavoratrici madri che accedono alla pensione di vecchiaia con il sistema contributivo), come compensazione di una maggiore difficoltà nel conciliare lavoro e vita familiare che, anche per ragioni storiche e culturali, si traduce in nastri contributivi più brevi e frammentati” e che “il vero tema è veicolare adeguatamente la questione affinché si comprenda che migliorare la condizione lavorativa femminile è la vera chiave di volta per superare le disparità tra i generi anche in ottica pensionistica: servono innanzitutto misure e servizi, come quelli all’infanzia, che riducano la discontinuità delle carriere”.

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