LE MISURE PER I LAVORATORI NEI PS

Nel decreto bollette sono state inserite anche misure di riforma delle pensioni per il personale medico che lavora nei pronto soccorso. Come spiega Il Sole 24 Ore, infatti, viene riconosciuto “ai fini dell’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata anche l’incremento dell’età anagrafica a cui applicare il coefficiente di trasformazione pari a due mesi per ogni anno di attività effettivamente svolta nei pronto soccorso per un limite massimo di ventiquattro mesi e per i pensionamenti fino al 30 giugno 2032”. Il Presidente dei Senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, evidenzia invece che “dal momento del suo insediamento questo governo ha lavorato per sostenere la crescita, le famiglie, i lavoratori, le imprese di fronte alla difficile crisi che ha colpito non solo l’Italia ma l’intera Europa. E giorno per giorno gli effetti di queste misure, molte inserite nella legge Finanziaria, si stanno concretizzando. Alla notizia del dimezzamento dei costi della bolletta elettrica, diffusa nei giorni scorsi da Arera, ora si unisce quello degli aumenti da questo mese delle pensioni”.



SUPERAMENTO RIFORMA PENSIONI FORNERO, LE CRITICHE DELLA UIL

Saranno mesi decisivi quelli che seguiranno la presentazione del DEF per quanto riguarda la prossima riforma pensioni 2023-24: superare la Legge Fornero, allungando magari per qualche mese del prossimo anno la Quota 103 salvo poi inserire a regime una rinnovata Quota 41 è il vero banco di prova del Governo. Le promesse al momento restano tali in quanto il tavolo tra esecutivo e sindacati è rimasto inconvocato per la terza e decisiva riunione.



Lo lamentava già negli scorsi giorni la CGIL così come la UIL con l’ex segretario generale Carmelo Barbagallo (oggi segretario generale della Uilp): «Il tavolo delle pensioni è scomparso dai radar, ultimamente il governo ci convoca ma non ci sente. Per superare la legge Fornero bisogna prendere un po’ di soldi. Senza risorse non si supera nessuna legge passata e non si fa nessuna riforma». La critica fatta davanti ai colleghi di “Pensioni per tutti” è poi proseguita con l’impulso del lavoro nei prossimi mesi: ancora Barbagallo, «Non ci hanno chiesto niente e hanno fatto i tagli: sono gli stessi che hanno detto che sarebbero diminuite le tasse e che avrebbero aumentato le pensioni per tutti. Separare l’assistenza dalla previdenza significa poter dire all’Europa che il nostro sistema è ancora compatibile, ma se non ci sediamo attorno a un tavolo per rendere i pensionati attivi, in grado di dare un contributo al Paese e all’economia, non faremo passi avanti». (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DEL PAPA

Come riporta l’agenzia di informazione Sir, il Papa, ricevendo in udienza i dirigenti e i dipendenti dell’Inps, in occasione dei 125 dalla nascita, ha detto: “Vedo dei bambini qui, e mi viene in mente l’espressione di un anziano, circa 60 anni, davanti all’inverno demografico italiano. La media in Italia è 46 anni. ‘Chi pagherà la mia pensione?’”. Il Santo Padre ha risposto: “Non saranno i cagnolini che la gente ha al posto dei figli”. Francesco ha poi aggiunto che “la previdenza è una forma di welfare che tiene insieme le diverse generazioni tra loro. La meritata pensione di un lavoratore, infatti, si sostiene non solo grazie ai suoi anni di lavoro, ma anche sul fatto che c’è qualcuno che, attraverso la sua attività, sta pagando concretamente la pensione di altri. In sostanza, un forte legame tra le generazioni è il presupposto perché la previdenza funzioni”. Tuttavia, “è ingiusto affidare ai giovani pesi irreversibili e troppo gravosi”, quale quello relativo alla mole di debito pubblico.

LE PAROLE DI TENERINI

Chiara Tenerini, come riporta Ansa, spiega che “al mio Question time alla Camera dei deputati, la ministra Calderone ha sottolineato la necessità che si avvii l’Osservatorio per il monitoraggio, creato per analizzare l’impatto della spesa previdenziale, la revisione del sistema pensionistico, i meccanismi di prepensionamento volti a garantire un efficace ricambio generazionale”. La deputata di Forza Italia aggiunge che “gli anziani rappresentano una risorsa per il nostro Paese e vanno tutelati. L’ultimo innalzamento delle pensioni minime fu fatto dal Governo Berlusconi nel 2001. La scorsa Legge di bilancio ha innalzato, per chi ha più di 75 anni, l’importo delle pensioni minime a 600 euro mensili”. Tenerini evidenzia anche che “noi di Forza Italia riteniamo importante che tale riforma venga mantenuta nel 2024 e speriamo possa attuarsi, in corso di legislatura, un aumento progressivo delle pensioni in favore dei meno abbienti”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LANDINI

Maurizio Landini, come riporta Ansa, ha detto di ritenere che aprile debba essere il mese in cui si attivare un percorso verso la mobilitazione per “realizzare quegli obiettivi che servono per le riforme del nostro paese e credo che ci sia bisogno di avviare una grandissima campagna di assemblee di confronto in tutti luoghi di lavoro. Il Segretario generale della Cgil ha spiegato che “di questo stiamo discutendo insieme a Cisl e Uil e credo che la prossima settimana, prima di Pasqua, saremo nella condizione di avviare un percorso di questa natura”. Restando in casa Cgil, il Segretario generale calabrese Angelo Sposato, come riporta ildispaccio.it, ha dichiarato che il “Governo delle Destre sta abbandonando lavoratori e pensionati, non investe sui giovani e ha completamente dimenticato il Sud che rischia la desertificazione economica e demografica”.

L’ANNUNCIO DI SBARRA

Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, ospite della trasmissione Start in onda su Sky Tg24, come riporta welfarenetwork.it, ha annunciato che “metteremo in campo una mobilitazione lunga che ci aiuti a parlare con le persone, a spiegare le nostre priorità, e a riaprire un confronto con il Governo perché questo Paese lo salviamo se remiamo tutti nella stessa direzione. Dobbiamo cambiare il sistema pensionistico”. Per quanto riguarda la Uil, il Segretario generale campano Giovanni Sgambati, come riporta Ansa, ha anticipato che si sta valutando “di organizzare, per fine giugno, una iniziativa di mobilitazione popolare in risposta ad un governo che non dialoga su tre grandi temi: precariato nel mondo del lavoro, negoziato sulle pensioni ed il capitolo fisco”.

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