RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI D’ANNA

In un articolo pubblicato su teleradio-news.it, Vincenzo D’Anna evidenzia che “ancora oggi masse di pseudo moralisti e sprovveduti vari si destreggiano sui social, ignari della vera fonte degli sprechi, nonché dell’entità del debito da accollare alle generazioni future, al fine di accontentare quelle presenti che votano e protestano, a differenza di quelle che ancora non si sono materializzate. Insomma, contemporanei contro posteri: i primi accuditi e foraggiati, i secondi ancora di là da venire e quindi per questo privi di considerazione. ‘Riformare’, anche solo in parte, in tali condizioni, l’attuale stato delle cose si profila come un affare non semplice ma soprattutto non redditizio, elettoralmente, per l’attuale classe politica”.



IL PESO DI VITALIZI E BABY PENSIONI

Secondo l’ex Senatore, c’è modo di cambiare le cose, cominciando con “con il recupero dei tagli a circa… mille parlamentari ed una maggiore spesa di circa 40 milioni di euro!!! Tuttavia restano da ripianare i miliardi di debito provenienti dalle varie fattispecie legislative adottate nel Belpaese!! Roba da matti!! Basti pensare che circa una decina di milioni di pensionati, ex statali, percepiscono ancora la pensione retributiva, il che comporta una maggiore spesa di 70 miliardi e che circa un milione tra questi ha goduto delle baby pensioni con 15 anni, sei mesi e un giorno di lavoro, che costano all’erario la bellezza di 10 miliardi!!”. “Eppure, per mera notazione storica, i vitalizi anche, per un solo giorno di esercizio del mandato parlamentare, furono una battaglia della sinistra, ed in particolare di quella operaista”, aggiunge D’Anna.



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