Il Ministero del Lavoro non sa come fare per trovare le risorse necessarie a dare un indirizzo ai prossimi due incontri, calendarizzati per il 5 settembre e per il 18 settembre, rispettivamente dedicati a Opzione Donna e previdenza complementare. Ad essere andato in panne è proprio il governo che, oltre a non avere le idee chiare sui conti da tenere in ordine con tutte le riforme che è necessario fare, non sa nemmeno come fare per mettere in calendario la legge di bilancio che andrebbe presentata a novembre e votata entro la fine di dicembre dando spazio agli emendamenti e alle discussioni.
Riforma pensioni 2023: nessuna idea per gli incontri di settembre
Ormai della Nadef non si cura più nessuno, perché è abbastanza chiaro che, nella nota di aggiornamento al DEF, non potrà trovare spazio nemmeno un paragrafo sulla Riforma Pensioni 2023 anche se dovesse trattarsi di qualcosa di poco oneroso come la previdenza complementare.
Il problema che riguarda infatti il sistema previdenziale è di tutt’altra natura: sebbene il premier Giorgia Meloni abbia dichiarato di “avere le idee molto chiare”, le strategie da attuare per portare a termine la riforma pensioni in un quadro di incertezza economico-politica come quello che stiamo vivendo, non erano state preventivate. Già con il DEF di aprile 2023 il governo ha vacillato e fatto incrinare la sicurezza iniziale e la determinazione con cui ha portato avanti la legge di bilancio approvata il 28 dicembre 2023.
Riforma pensioni 2023: probabile una misura ponte entro dicembre
Adesso, nonostante la promesso di revisionare Opzione Donna e di discutere un possibile cuscinetto da inserire in riforma, il governo ha dichiarato di dover procedere con prudenza. E’ molto probabile dunque che la riforma pensioni venga rimandata al 2024 anche attraverso la legge di bilancio prevista per dicembre.
Per adesso invece si potrebbe pensare alla riconferma di quota 103 bis, come misura ponte capace di accompagnare gli italiani nel periodo di transizione che stiamo vivendo. Cosa ne sarà dunque dal 2024? Si dovrà attendere il DEF di aprile? E’ molto probabile. Per adesso le previsioni di crescita vedono l’Italia alzare leggermente la testa. Ma ancora non basta.