RIFORMA PENSIONI, I DATI DI ASSOFONDIPENSIONE
Come riporta il sito del Sole 24 Ore, durante l’assemblea di Assofondipensione sono emersi alcuni dati interessanti sulla previdenza complementare: “Nel 2022 le adesioni ai fondi pensione negoziali sono cresciute del 10,1%, per un totale di 3,806 milioni. Ma la percentuale di aderenti under 34 è minima: tra i giovani la conoscenza della previdenza complementare continua ad essere poco diffusa. Cresce, invece, il numero di iscritti over 54, che con l’avvicinarsi della pensione sono più sensibili al tema. È nelle classi di età centrali (34-54 anni) che si concentra la gran parte degli aderenti. C’è un gap di genere, perché il tasso di partecipazione delle donne (30,9%) è pari a quattro quinti di quello degli uomini (37,5%) e la contribuzione resta di un quinto inferiore”.
LE PAROLE DI MAGGI E PADULA
Come riporta Radiocor, il Presidente di Assofondipensione, Giovanni Maggi, ritiene “prioritario avviare una massiccia campagna informativa per accrescere la consapevolezza sull’importanza di aderire alla previdenza complementare, al fine di non lasciare che il Tfr cosiddetto ‘inoptato’ delle aziende con organico superiore ai 50 dipendenti confluisca nel Fondo Tesoreria dell’Inps, parliamo di circa 5 miliardi l’anno, e possa, invece, tornare al secondo pilastro” previdenziale, invece che “essere utilizzato in spese correnti”. Mario Padula, Presidente della Covip, ha spiegato che questo è un tema su cui “il Legislatore dovrebbe lavorare e si dovrebbe interrogare”, perché si è di fronte a “un problema di non partecipazione di ampie fasce di lavoratori al sistema, che va affrontato con tutti gli strumenti del caso”.
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