RIFORMA PENSIONI, NELLA MANOVRA UNA SORTA DI QUOTA 104

Tra le novità in materia di riforma delle pensioni, come ha detto in conferenza stampa il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, c’è una sorta di Quota 104. Come spiega il sito di Repubblica, si tratterà di mantenere fermo il requisito contributivo di Quota 103, pari a 41 anni, mentre varierà quello anagrafico. ”Per quota 103 abbiamo alzato i requisiti di età anagrafica fermo restando i 41 anni di contributi per accedere alla pensione”, ha detto Giorgetti, evidenziando che “c’è la modifica del requisito e non delle finestre non è quota 104 piena, c’è un meccanismo di incentivi a permanere al lavoro e una penalizzazione per quelli che decidono di andare in pensione prima”. Intanto il Presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli, intervenendo ad Antenna Sud, ha spiegato che le minime per gli over 75 verranno portate a 620 euro al mese. L’esponente forzista ha ribadito che l’obiettivo di legislatura resta quello di arrivare a 1.000 euro al mese per tutti i pensionati.



COSA HA DECISO LA MANOVRA 2024 SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI

Sono diverse le novità che emergono dalla conferenza stampa del Governo Meloni dopo l’approvazione della Manovra di Bilancio 2024 in CdM: al netto della nuova riforma pensioni “Flessibilità in uscita” che sostituisce praticamente tutte le altre misure di anticipo pensionistico, la Presidente del Consiglio ha sottolineato diversi altri interventi applicati alla Finanziaria.



Il governo conferma la loro rivalutazione in rapporto all’inflazione, specie per le minime dove è prevista una “super rivalutazione” per gli over75: «Rivalutiamo al 100% le pensioni fino a quattro volte il minimo, al 90% quelle tra 4 e 5 volte il minimo e poi a scendere man mano che aumenta l’importo della pensione», ha detto la Premier Meloni. Sempre il Governo ha deciso in Manovra di eliminare il vincolo per le pensioni contributive: «Abbiamo eliminato il vincolo che prevede a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 volte la pensione sociale», ha detto la leader FdI. Infine la flessibilità in uscita anticipa quella che (probabilmente nei prossimi anni) sarà messa in campo come Quota 104: un unico fondo per la flessibilità che ingloba Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103. (agg. di Niccolò Magnani)



LE NOVITÀ DELLA MANOVRA PER LE PENSIONI

La Legge di bilancio porta novità importanti, ma che necessitano ancora di dettagli per essere completamente chiare, in tema di riforma delle pensioni. In conferenza stampa Giorgia Meloni ha infatti detto che Ape Sociale e Opzione donna “vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita”, che prevede il pensionamento a 63 anni per caregiver, disabili e mansioni gravose con 35 anni di contributi nel caso delle donne. In seguito il ministro dell’Economia Giorgetti ha specificato che non ci saranno né Ape sociale, né Quota 103 “nelle forme previste l’anno scorso” e che “sarà molto più restrittivo l’accesso al pensionamento anticipato”. Nella manovra, come ha spiegato la Premier, ci sarà anche una misura specifica per chi è nel sistema contributivo, ovvero la cancellazione del vincolo di aver raggiunto un futuro importo della pensione pari a 1,5 volte la minima per poter andare in quiescenza.

RIFORMA PENSIONI, ATTESA PER LA LEGGE DI BILANCIO

Oggi verrà approvata la Legge di bilancio e, secondo quanto riporta Ansa, “le misure sulle pensioni per il 2024 potrebbero viaggiare su un doppio binario, la manovra e un provvedimento collegato, probabilmente un ddl, anche se la valutazione sembra ancora in corso”. A quanto pare, “nella manovra potrebbe essere confermato l’impianto in vigore, a partire da Quota 103, mentre nel collegato potrebbero entrare interventi per giovani e donne. In particolare, a quanto si apprende, una delle ipotesi è che Opzione donna, che con gli attuali standard non ha riscosso grande successo perché troppo restrittiva, sia sostituita da Ape donna, ovvero da un’indennità di accompagnamento all’età pensionabile sul modello dell’Ape social”. Intanto, come riporta l’agenzia di stampa Nova, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha dichiarato che in tema di pensioni è “mio impegno portare la riflessione sul cumulo delle varie gestioni contributive, un tema molto sentito da Confindustria”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DE BIASE

Il Segretario generale della Uil Pensionati Calabria, Francesco De Biase, ricorda la necessità di sostenere i pensionati e “per fare ciò, come sostenuto dal nostro Segretario generale Carmelo Barbagallo, è necessario agire affinché il taglio del cuneo fiscale riguardi anche le pensioni, che sono le più tassate d’Europa. Per restituire potere d’acquisto ai pensionati, è necessario inoltre adottare un meccanismo più equo di rivalutazione delle pensioni, soprattutto a fronte dell’inflazione galoppante”. Il sindacalista ritiene che “in un’ottica più generale, invece, occorre separare la spesa assistenziale da quella previdenziale, per dimostrare finalmente che la spesa previdenziale è sostenibile e perfettamente in linea con la media europea”.

LE CAUSE PILOTA AVVIATE DALLA UIL PENSIONATI

De Biase evidenzia anche che “è necessario, ancora, agire contro il taglio della rivalutazione. Gli effetti di un nuovo taglio sulla rivalutazione sarebbero devastanti. Si tratta, come ha spiegato il nostro Segretario generale, di affamare la classe media, in particolare 4 milioni di pensionate e pensionati, già messi in ginocchio dal mancato adeguamento dell’anno scorso. La Uil Pensionati nazionale ha deciso, in raccordo con la Uil, di presentare alcune cause pilota, il tutto ovviamente a nostre spese. Il nostro obiettivo è ottenere la pronuncia della Corte costituzionale sulla illegittimità costituzionale dell’articolo della Legge di bilancio che ha tagliato la rivalutazione”. Infine, c’è l’impegno per le “pensioni di importo più basso, per le quali ad esempio chiediamo l’ampliamento della quattordicesima”.

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