RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI MELONI E DURIGON

In un articolo pubblicato su pensionipertutti.it, Mauri Marino cerca di interpretare le ultime dichiarazioni di Giorgia Meloni e Claudio Durigon, evidenziando che se ne può dedurre che la riforma delle pensioni “organica e strutturale che tutti i cittadini italiani aspettano da molti anni sarà spostata entro il termine della legislatura e che nella legge di bilancio 2024 ci sarà oltre all’Ape Sociale solamente il rinnovo di Quota 103. Forse sarò eccessivamente pessimista ma Durigon al pari di Salvini ripete come un mantra ‘Quota 41’ da molti anni rimandandone sempre l’attuazione e la Premier che dice di voler affrontare la problematica previdenziale nella sua complessità deve tenere conto anche del mercato del lavoro e dell’enorme denatalità in Italia aspettando consigli e argomentazioni dall’Osservatorio che probabilmente impiegherà molti mesi prima di esprimersi in maniera compiuta”.



L’EFFETTO DELLE ELEZIONI EUROPEE

L’esperto previdenziale spiega anche una ragione che gli fa ritenere “che la Meloni voglia rimandare il tutto è data dalle prossime elezioni Europee che si terranno nel mese di giugno 2024. Non è una novità che con l’assetto attuale l’Europa non veda di buon occhio un’eventuale riforma previdenziale che vada a sostituire in maniera drastica la legge Fornero, ma, se il risultato sarà favorevole a Giorgia ed i conservatori in tutta Europa raggiungessero un risultato importante allora tutto potrebbe essere messo in discussione e sarebbe molto più facile per la leader romana far passare le sue argomentazioni”. Non è da escludere, quindi, che “si giungerebbe ad una eventuale riforma non prima dell’anno 2025 con decorrenza addirittura nel gennaio 2026”.



— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Leggi anche

TRA ITALIA E UE/ Meloni e von der Leyen "costrette" a una svolta sull'industria