RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI VECCHIONE

Felice Antonio Vecchione, del Movimento “Italia Insieme”, ricorda che “le pensioni di tutti i Paesi occidentali sono sempre state, nella media, molto più basse degli stipendi”. In Italia, invece. si è continuato “ad andare col 100% o quasi e ci si rende conto solo ora che le pensioni ‘retributive’ sono state un regalo assurdo durato decenni che ha rubato il futuro ai giovani”. Come riporta agenziastampaitalia, secondo Vecchione “il nostro sistema pensionistico ‘a ripartizione’ non funziona più perché non ci sono abbastanza lavoratori e ora ci vengono a dire che i giovani avranno pensioni basse! Ma che novità! Col metodo contributivo le pensioni saranno basse perché gli stipendi sono bassi. Il futuro demografico è cupo”.



LA NOTA DEL MINISTERO DEL LAVORO

Intanto il ministero del Lavoro ricorda che “il Decreto 21 luglio 2023, emanato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, in attuazione dell’art. 20, della legge 22 dicembre 1973, n. 903, e successive modificazioni e integrazioni, individua l’adeguamento del contributo a carico degli iscritti al Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica”. Più nello specifico, aggiunge il sito del ministero, “poiché dalla rilevazione effettuata dall’Inps l’aumento medio delle pensioni erogate dal predetto Fondo è stato pari a +1,9%, il contributo a carico degli iscritti, per l’anno 2022 è aumentato da euro 1.769,04 a euro 1.802,65 annui”.



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