LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG
Sulla piattaforma change.org è stata pubblicata una petizione in cui si avanzano delle precise richieste in tema di riforma delle pensioni. In particolare, si chiede l’introduzione di Quota 41 e la possibilità di accedere alla quiescenza a 62 anni di età, oltre che il ripristino dell’Opzione donna previgente la Legge di bilancio. “Costringiamo dunque i Sindacati a scendere in piazza con noi per ritrovare l’orgoglio che hanno perduto, per riscattare una posizione compromessa e anche se da tempo hanno maturato la convinzione che dopo di noi, nessuno avrà più bisogno di loro, dovranno riparare a quella onestà di missione a cui non si affidano e non credono da molto tempo”, si legge ancora nella petizione presentata da Sonia Vitale. Vedremo quante firme raccoglierà e quanta della mobilitazione auspicata riuscirà a produrre effettivamente in modo da poter condizionare le scelte della politica.
L’INDAGINE DELL’ANAP VICENZA
L’Anap di Vicenza ha realizzato un’indagine per capire richieste, necessità ed esigenze dei nuovi e futuri pensionati. Il Presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion, nel presentarne i risultati ha evidenziato che “se pensiamo che la fascia di popolazione over 65 è destinata ad aumentare progressivamente, e l’inverno demografico a farsi sempre più freddo, non possiamo non considerare i riflessi di tutto ciò in termini economici e sociali. Con un’età media di pensionamento che si alza, vanno pensati percorsi di formazione continua per chi è al lavoro ma anche possibilità di ‘trasferimento delle competenze’ tra chi da quel mondo sta uscendo e chi invece ne sta entrando, di fatto un futuro tema di fondo per le imprese sarà anche la gestione del mix generazionale. C’è da aggiungere poi che un progressivo aumento degli over 65 ha, e avrà, ripercussioni nei beni e servizi prodotti dalle imprese mettendo in moto la cosiddetta silver economy”.
ANM CONTRO AUMENTO ETÀ PENSIONABILE
Come riporta Il Giornale, il Presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ha spiegato che il Capo di Gabinetto del ministro Nordio ha sollecitato “una riflessione dell’ Anm su una proposta di innalzamento dell’età pensionabile a 72 anni” per i magistrati. Tuttavia, secondo l’Anm, “un simile intervento non è concretamente utile a raggiungere lo scopo di colmare i rilevanti vuoti di organico della magistratura, poiché trattenere in servizio i magistrati più anziani non risolverà i problemi di scopertura degli uffici giudiziari di primo grado e soprattutto di quelli più disagiati dove normalmente prestano servizio solo magistrati di minore anzianità”. L’Anm chiede quindi che “scelte di questo tipo non vengano adottate, come stato fatto almeno nell’ultimo decennio, con iniziative legislative estemporanee, ma all’esito di una riflessione più ampia sullo status dei magistrati, a cominciare dal loro ingresso in carriera, senza trascurare di considerare le complessive esigenze del servizio giustizia e la congruenza degli interventi rispetto agli obiettivi programmati”.
RIFORMA PENSIONI, L’INTERPELLANZA DI MARI
Come riporta Ansa, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Franco Mari ha presentato un’interpellanza in commissione Lavoro per chiedere che la professione di portalettere sia inserito tra le attività usuranti con le relative agevolazioni sul fronte dell’accesso alla pensione. “Sarebbe doveroso riconoscere la qualità usurante di questo lavoro che si svolge tutto all’aperto, in mezzo al traffico urbano, e comporta diverse patologie come artrosi, ernie, bronchite, polmoniti e purtroppo molte altre”, spiega il deputato. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, rispondendo all’interpellanza ha detto che questa ipotesi è sul tavolo del Governo. “Mi auguro vivamente che si procede lungo la strada accennata da Durigon e che il suo intervento non sia stato improvvisato”, ha quindi aggiunto Mari.
LE PAROLE DI TRIDICO
Intanto Pasquale Tridico, ospite di Sky Tg24 Economia, ha evidenziato che la possibilità per i giovani di prendere la pensione “è condizionata al fatto che i giovani abbiano carriere lavorative costanti con salari adeguati. Se i salari di oggi venissero incrementati a 9 euro in termini di unità oraria”, come viene ipotizzate nelle proposte di legge per introdurre il salario minimo, “avremmo una pensione oggi più alta del 10%”. Il Presidente dell’Inps ha aggiunto che “se i giovani avranno delle retribuzioni più alte, adeguate e carriere più stabili avranno certamente la pensione. Ma stanti così le cose molti giovani avranno pensioni molto basse e rischiano di superare i 70 anni per averla”.
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