DURIGON RIMANDA LA RIFORMA PENSIONI ALLA FINANZIARIA
“La riforma delle pensioni è un tema che verrà visto nella finanziaria, con la sostenibilità che ci verrà indicata dal Mef. Continueremo il percorso già iniziato l’anno scorso con Quota 103 e vedremo di migliorarlo ancora di più”. Così Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, come riporta Ansa, cerca di fornire rassicurazioni sulle intenzioni dell’Esecutivo in tema di previdenza. Secondo Domenico Proietti, Segretario confederale della Uil, invece, “le dichiarazioni del Ministro Calderone circa l’eventuale riapertura, dopo l’estate, del tavolo di confronto sulla riforma della Legge Fornero sono inaccettabili. Il ministro aveva aperto il tavolo, dopo l’incontro di Cgil, Cisl e Uil con il Presidente del Consiglio, lo scorso 19 gennaio. Apprendere oggi dai giornali, dopo 4 mesi di silenzio, che il tavolo si è eclissato è francamente imbarazzante. La Uil pensa che si è perso troppo tempo e che occorre immediatamente riprendere un confronto per arrivare già nei prossimi mesi a definire un pacchetto di interventi di riforma strutturale della Legge Fornero”.
LA POSIZIONE DELLA CGIL
Secondo Christian Ferrari, “gli annunci della Ministra Calderone sulla ripartenza del tavolo pensioni a settembre non hanno alcuna credibilità, la nostra risposta sarà la mobilitazione unitaria”. Il Segretario confederale della Cgil ricorda che “lo scorso gennaio è stato convocato un tavolo con i sindacati con cui la Ministra Calderone si è impegnata ad avviare un confronto per una riforma da definire in vista del Def, assicurando, come segnale immediato, un intervento correttivo su Opzione donna, che era stata di fatto cancellata con la legge di Bilancio. Nulla di tutto questo è avvenuto. È anzi seguito un silenzio lungo due mesi e un Documento di economia e finanza che non prevede nulla sul tema previdenziale. Oggi l’annuncio della Ministra di un tavolo per dopo l’estate”. Per il sindacalista, “il messaggio è chiarissimo: l’Esecutivo non ha alcuna intenzione di tenere fede agli impegni presi prima e dopo il voto”.
LE PAROLE DI GANGA
“Quando la ministra del Lavoro Calderone dice che bisogna riformare la legge Fornero e negoziare misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro rispondiamo che siamo d’accordo con lei ma per questo è urgente ed indispensabile che ci convochi riattivando il tavolo di confronto fermo dal 13 febbraio”. Con queste parole il Segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga evidenzia che “bisogna intervenire subito sulla previdenza, i lavoratori e i pensionati non possono più aspettare. Flessibilità, Opzione donna, giovani, sostegno a chi svolge il lavoro gravoso, previdenza complementare e tutela del potere di acquisto delle pensioni sono le priorità della Cisl. Per fare questo è indispensabile individuare quanto prima le risorse necessarie e procedere celermente alla separazione tra previdenza e assistenza rispetto alla quale è necessario riattivare la Commissione specifica. Il Def recentemente approvato dal Cdm purtroppo ci sembra molto timido e invece sarebbero necessari interventi incisivi per rendere il sistema socialmente sostenibile”.
RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI DE MATTIA
In un articolo pubblicato sul Mattino, l’ex direttore centrale della Banca d’Italia Angelo De Mattia evidenzia che “una solida riforma previdenziale deve fondarsi sulle previsioni di una crescita consistente. Ebbene, si immaginava che, scemando gli oneri delle bollette, calando l’inflazione, con un Pil stimato nell’1% e un debito in calo sia pure lieve, un qualche intervento sulle pensioni sarebbe stato sin d’ora possibile. I numeri, però, parlano chiaro e danno conto della prudenza che viene rappresentata dal Governo nel redigere il Def e spingono a porsi il problema del reperimento di ulteriori risorse che a questo punto possono derivare solo dall’intensificarsi della lotta all’evasione e da una nuova, diversa da quella tentata in passato, spending review”.
LE PAROLE DI FRENI
Intanto, stando a quanto riporta Milano Finanza, “dopo 12 anni di attesa il regolamento sugli investimenti delle Casse previdenziali è atteso a giorni. Chiuse le partite più urgenti (Def e nomine) il Governo è pronto a pubblicare il documento che non conterrà limiti percentuali agli investimenti degli enti ma lascerà autonomia alle Casse”. Infatti, il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha detto che “Non ci saranno tetti agli investimenti per le varie tipologie di asset, dando quindi libertà alle casse dei professionisti sul collocamento delle riserve. Il parametro sarà quello della ragionevolezza, non imponendo alle casse un investimenti piuttosto che un altro”. Va ricordato che il Governo vorrebbe anche, tramite la riforma fiscale, abbassare dal 26% al 20% l’aliquota di imposta sui rendimenti dei fondi pensione.
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