L’ANALISI DI MAZZAFERRO
In un articolo pubblicato su lavoce.info, Carlo Mazzaferro spiega che Opzione donna “ha rappresentato uno dei pochi strumenti di autentica flessibilità in uscita, così come potrebbe essere in un sistema contributivo ben congegnato, dove la possibilità di anticipare il pensionamento, all’interno di una griglia di età che assicuri l’adeguatezza delle prestazioni, non mette a repentaglio la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico”. Secondo l’economista, “l’idea del ricalcolo contributivo avrebbe potuto essere estesa a platee più ampie nell’auspicio di riordinare l’insieme scoordinato di interventi che attualmente regolano la flessibilità in uscita in Italia”. Tuttavia, “la decisione di rendere ‘Opzione donna’ di fatto inattuabile sembra invece seguire finalità di cassa – il contenimento nella dinamica della spesa nel corso dei prossimi anni – più che di disegno generale del sistema pensionistico”.
L’ALLARME DELLA CISAL AL TAVOLO SULLA RIFORMA PENSIONI
Era un incontro tecnico quello visto ieri al Ministero del Lavoro ma sul tema della riforma pensioni i sindacati si sono detti pronti a discutere per impedire guai sul fronte previdenza nel prossimo futuro: «Abbiamo rimarcato la necessità di una riforma radicale che sia incentrata su una integrazione pensionistica di garanzia. È fondamentale ripristinare la solidarietà intergenerazionale che viene trascurata da un un sistema che penalizzerà le generazioni future», spiegano il segretario confederale Massimo Blasi e il dirigente Dino Carola di CISAL dopo l’incontro con il Governo, «Abbiamo l’obbligo morale di affrontare da subito il problema».
Sempre dal sindacato CISAL viene ufficializzata la proposta sul riscatto gratuito della laurea oltre che l’ulteriore proposta «tesa a riformare il sistema cercando di garantire una pensione dignitosa secondo uno schema univoco, basato su una valutazione di congruità dell’assegno pensionistico effettuata all’atto del collocamento in quiescenza, e richiedendo correttivi nel caso in cui esso risultasse inadeguato, in primis attraverso una progressiva detassazione dell’assegno percepito». (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI RICOTTI (PATRONATO ACLI)
In vista della giornata di studio dal titolo “Riforma pensioni: equità, stabilità e flessibiità in uscita” in programma domani, organizzata dal Patronato Acli, il Presidente Paolo Ricotti, come riporta l’Agenzia Sir, evidenzia che “Equità, stabilità e flessibilità in uscita” sono “le parole che dovranno guidare la necessaria e urgente riforma previdenziale da inserire nella prossima manovra di bilancio 2024”. “Equità come sinonimo di ‘giustizia’, è equo ciò che è giusto, dobbiamo arrivare alla reale equità di genere, non solo a parole, tra uomini e donne e all’equità intergenerazionale, tra giovani e anziani. Occorre una flessibilità strutturale e universale, un ‘pacchetto flessibilità’ che dia stabilità e certezza, anche alle imprese e al mondo produttivo e che garantisca anche e soprattutto i più deboli (donne e disoccupati) e le nuove generazioni. Chiudiamo rapidamente la lunga fase delle sperimentazioni e normative episodiche, frammentarie e transitorie, che creano soltanto incertezza del diritto e auspichiamo una riforma organica, strutturale e permanente”, ha aggiunto.
LA MANIFESTAZIONE DEL SILP-CGIL
Oggi è in programma una manifestazione del Silp-Cgil, che, come riporta linkoristano.it, vedrà anche un sit-in davanti alla prefettura di Oristano. Tra le ragioni della mobilitazione del sindacato Italiano Lavoratori di Polizia della Cgil, anche interventi specifici di riforma delle pensioni per il comparto. Infatti, il sindacato spiega che “l’aumento degli importi delle pensioni rappresenta una priorità per lavoratrici e lavoratori di polizia che andranno in quiescenza con sistema contributivo o misto, per i quali si profila una riduzione fino al 20-30% dello stipendio percepito in servizio. Urge un incremento dei coefficienti di trasformazione, avviando senza più rimandi un tavolo con le OO.SS. per l’utilizzazione del Fondo pensione costituito con la legge di bilancio 2022, che va implementato con ulteriori risorse economiche. Altresì va garantita l’immediata corresponsione della pensione dal primo giorno di quiescenza. Inoltre, è necessario un intervento che garantisca anche al nostro settore, attraverso i fondi pensioni negoziali, la possibilità di aderire alla previdenza complementare”.
RIFORMA PENSIONI 2023, LE PAROLE DI GANGA
Distinguendosi ancora una volta da Cgil e Uil, la Cisl, valuta positivamente l’incontro di ieri sulle futuri pensioni di giovani. Il Segretario confederale Ignazio Ganga spiega di aver posto all’attenzione dei tecnici del ministero del Lavoro “i problemi dell’adeguatezza dell’assegno pensionistico che riguardano sia le pensioni future dei giovani, sia le pensioni in essere”. La Cisl, inoltre, “ha ribadito i contenuti della proposta sulla pensione contributiva di garanzia indicata nella piattaforma unitaria sulla previdenza. La radice della previdenza deve rimanere il lavoro e quindi è importante tutelare il lavoro di qualità correttamente retribuito. Bisogna però anche essere realisti, la flessibilità del lavoro porta spesso discontinuità e basse retribuzioni”.
LE RICHIESTE PER CHI AVRÀ PENSIONI POVERE
Dunque, la Cisl ritiene “necessario ed urgente” che “lo Stato si ponga il problema di chi avrà pensioni povere. La proposta è quindi una pensione che garantisca un importo minimo collegato con i contributi versati, con i periodi di lavoro di cura, con quelli di formazione e con lunghi periodi di disoccupazione. Bisogna valorizzare la proattività del lavoratore ma anche tutelarlo quando, nonostante l’impegno, ha avuto una carriera debole che si riflette sulla pensione. Allo stesso modo andranno scongiurati comportamenti elusivi e evasivi dei contributi previdenziali”. Per quanto riguarda le pensioni in essere, va confermata “anche per il 2024 l’integrazione straordinaria prevista per chi ha più di 74 anni, misura che scade a dicembre 2023”, oltre a prevedere la rivalutazione piena degli assegni e ampliare la platea dei beneficiari della quattordicesima.
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