LE PAROLE DI CALDERONE
Durante l’audizione in commissione Lavoro del Senato, Marina Calderone, come riporta Ansa, ha ricordato che giovedì è in programma l’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. “L’obiettivo non è fare parole ma attivare un confronto ampio e articolato, che coinvolge tutti gli attori sociali e istituzionali, per poi arrivare ad un percorso di riforma. C’è la consapevolezza di dover mettere fine a quella stagione, non più breve, di interventi che vengono fatti ogni anno in finanziaria per evitare lo scalone della legge Fornero e individuare forme di uscita anticipata”. La ministra del Lavoro evidenzia che l’importante è “ragionare su una riforma di sistema incentrata sul tema della flessibilità” e avere “un sistema equilibrato”. Inoltre, è “importante fare chiarezza tra previdenza e assistenza e capire i pesi delle due gestioni”. Per Calderone, i tempi del confronto “possono essere entro i primi 5-6 mesi dell’anno per quanto riguarda sia la bozza di riforma delle pensioni che la sicurezza sul lavoro”.
RIFORMA PENSIONI, LA UIL ALLA VIGILIA DELL’INCONTRO CON IL GOVERNO
Dalla Cisl alla Uil, i sindacati fremono per il primo incontro del 2023 – previsto giovedì – con il Governo sul tema della riforma pensioni: secondo il segretario confederale Domenico Proietti, «andremo al tavolo con il Governo sulle pensioni per definire un intervento strutturale della legge Fornero». Nella nota che anticipa il tavolo con l’esecutivo, il sindacalista della Uil sottolinea come già insieme a Cisl e Cgil «abbiamo elaborato proposte unitarie in grado di dare risposte alle attese dei lavoratori».
Come sottolinea ancora Proietti, la proposta di riforma delle pensioni dovrebbe prevedere «un’età d’accesso alla pensione intorno a 62 anni, come avviene nel resto dell’Ue. Bisogna, poi, pensare oggi alle future pensioni dei giovani, che a causa della precarietà di questi anni presentano buchi di contribuzione rilevanti che vanno colmati. È necessario riconoscere alle donne un anno di anticipo pensionistico per ogni figlio, valorizzare ai fini della contribuzione il lavoro di cura svolto all’interno delle famiglie e rendere strutturale Opzione donna nella sua versione originaria». Da ultimo, conclude il segretario confederale Uil, «bisogna ripristinare la piena rivalutazione delle pensioni in essere colpite da più di dieci anni di blocco della perequazione, recuperando una parte del montante perso. Occorre, infine, riaccendere i riflettori sui fondi pensione integrativi attraverso un rafforzamento della fiscalità incentivante e un nuovo semestre di silenzio assenso». Obiettivo finale è definire entro la fine di maggio un pacchetto di provvedimenti per un nuovo sistema previdenziale «stabile ed efficace». (agg. di Niccolò Magnani)
LA POSIZIONE DELLA CISL
Secondo Ignazio Ganga Quota 103 non basta, “bisogna trovare una regola stabile di flessibilità per accedere alla pensione, che non venga modificata ogni anno”. Per questo all’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni in programma giovedì, “la Cisl riproporrà la richiesta di un pensionamento flessibile a partire dai 62 anni, insieme alla possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica”. Intervistato da pensionipertutti.it, il Segretario confederale della Cisl spiega anche di ritenere “necessario sostenere maggiormente la previdenza delle donne, che sono state molto penalizzate dalle riforme degli ultimi anni e recuperare un’opportunità come la pensione con ‘opzione donna’ con il requisito anagrafico 58/59 anni senza altri condizionamenti. Abbiamo espresso chiaramente in sede di confronto all’Esecutivo che non condividiamo la versione di ‘opzione donna’ come disegnata dalla legge di bilancio per quest’anno che ha alzato l’età a 60 anni e introdotto vincolanti condizionalità”.
LE PAROLE DI RICCI (CGIL)
Intervenendo al congresso dello Spi-Cgil Campania Napoli, Nicola Ricci, Segretario generale della Cgil Campania Napoli, come riporta Ansa, ha evidenziato che “questo governo vuole ridisegnare il modello di welfare del Paese, non ponendosi l’obiettivo di affrontare le disuguaglianze sociali. Lo fa però senza intervenire sulla sanità e sulle politiche sociali, senza aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sul tema delle risorse e di una riforma fiscale più equa, perché se manca il prelievo delle tasse non si possono finanziare i servizi essenziali. Il nostro resta quindi un giudizio negativo sull’operato di questa maggioranza di governo: c’è bisogno di risposte e di una presa in carico complessiva della popolazione anziana”. Intanto Alessandro Petruzzi, Presidente di Federconsumatori Umbria, intervistato dalla Nazione, spiega che l’inflazione “sta mettendo in difficoltà i bilanci di migliaia di famiglie, alle prese con redditi rimasti al palo. Vedremo se davvero ci saranno gli aumenti salariali: nel mentre i pensionati non hanno visto una lira in più e a questi ritmi andare avanti è impossibile”.
RIFORMA PENSIONI, LA CRITICA DI UILPENSIONATI
La scorsa settimana, come riporta forlitoday.it, si è riunito il consiglio generale area vasta della Uilpensionati Forlì, che riguardo alle misure di riforma delle pensioni inserite nella Legge di bilancio ha espresso “critiche sul tetto che tutela le quattro volte il minimo: ricordiamo che oltre quella soglia (ad esempio le cinque volte, coinvolgono pensioni di operai specializzati dell’industria e non di alti profili professionali (dirigenti) di fatto vengono coinvolte e decurtate pensioni dal valore medio-basso. Introdotta la Quota 103 (che comincia ad essere sempre più vicina alla legge Fornero), prorogata l’Ape sociale, e peggiorata Opzione donna decisamente il settore che più necessitava di interventi migliorativi”.
L’AUSPICIO DI UNITÀ SINDACALE
Il Consiglio generale area vasta della Uilpensionati Forlì, che si è riunito alla presenza della Segretaria regionale Uilp Emilia Romagna Rosanna Benazzi, dichiara di “sostenere qualsiasi iniziativa promossa dalla Uil e dalla Uilpensionati, a tutti i livelli, atta a difendere la sanità pubblica, lo stato sociale le pensioni basse con il chiaro intento di riequilibrare quelle distanze che negli ultimi anni hanno assunto proporzioni significative”. Inoltre, ”auspica possa trovare, nelle proposte future, la condivisione unitaria con le altre organizzazioni sindacali, consapevoli del fatto che divisi la strada per raggiungere obiettivi, peraltro condivisi nelle piattaforme sindacali, potrebbe diventa impervia e difficoltosa”. Ricordiamo che il 19 gennaio è in programma l’incontro tra Governo e sindacati proprio sulla riforma delle pensioni.
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